Coccolati, cliccati e fotografati: vita da star per 44 gatti

di Giuseppe Zani
MONTISOLA. In cima alla lista delle mete più visitate dai turisti c'è anche una colonia di felini. Il rifugio si trova tra Peschiera Maraglio e Sensole Dei 20 maschi e delle 24 femmine si prendono cura la titolare di un ristorante e una veterinaria di Iseo
La colonia di Montisola: attorno alla casetta alcuni dei 44 gatti che sono diventati una vera attrazione
La colonia di Montisola: attorno alla casetta alcuni dei 44 gatti che sono diventati una vera attrazione
La colonia di Montisola: attorno alla casetta alcuni dei 44 gatti che sono diventati una vera attrazione
La colonia di Montisola: attorno alla casetta alcuni dei 44 gatti che sono diventati una vera attrazione

La colonia di gatti che si incontra tra Peschiera Maraglio e Sensole, all'altezza della trattoria «La spiaggetta», è diventata una delle attrazioni di Montisola. Ci vivono 44 felini: 20 maschi e 24 femmine. Censiti dall'Asl. Solo il soggetto più fotografato dell'isola. Scambiato vorticosamente su Facebook. Da gattofili italiani e, ancor più, stranieri. DI GIORNO i mici si crogiolano al sole o gironzolano nei paraggi, fra la riva del lago e il bosco retrostante; la sera si rintanano in una decina di casette allestite fra gli ulivi e imbottite di coperte e cuscini. Li accudiscono Elena Dalmeri, 44 anni, titolare della trattoria «La spiaggetta», e sua cugina Cesarina Olivieri, veterinaria con studio a Iseo. La maggior parte dei gatti, 29 per la precisione, sono sterilizzati. «Gli altri, più selvatici, non si lasciano avvicinare - racconta Elena -. Stasera festeggerò perché ho finalmente acchiappato una micia per poterla sterilizzare. Per riuscirci, però, ho dovuto farle il filo per una anno, tenderle trappole e agguati. Ovvio che il nostro obiettivo è di stabilizzare tutta la colonia. Gatti nuovi non ne ritiriamo, perché siamo quasi al collasso. Ma alcuni ce li hanno lasciati a nostra insaputa. Forse trasportati anche dalla terraferma. Per lo più appena nati. Un paio li ha portati la Cesarina da Iseo, dov'erano stati avvelenati». UN PROBLEMA, sfamare tutti quei felini. I ristoranti dell'isola fanno sempre arrivare qualche avanzo. Amiche e amici donano crocchette e scatolette. Ma talvolta bisogna comprarlo, il cibo. Capita pure che i gatti, un po' per fame, un po' per curiosità, un po' anche per gioco, diano la caccia ai pesciolini sulla riva, la sera. Uno spettacolo vederli arpionare la preda mentre l'acqua è tutto uno scoppiettio di code in fregola. Onde evitare che causino qualche incidente ai ciclisti e agli scooteristi in transito sulla litoranea, Elena ha affisso un cartello con la scritta «Attenzione possibile attraversamento di gatti». La sua preoccupazione è che i felini non si allontanino troppo dal prato a balze del papà Bortolo che li ospita. «I gitanti e soprattutto gli stranieri diventano matti per questi mici: una comitiva di ciclisti è venuta apposta per scattare loro foto - conclude Elena -. Qui sull'isola li amano un po' meno. Se i gatti si spargessero per i nostri boschi quando è aperta la caccia, sarebbero spacciati. Per fortuna si sentono più sicuri a starsene qui, raggruppati, a farsi ammirare e vezzeggiare dai passanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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