La mostra

Brescia, i Macchiaioli a palazzo Martinengo: avanguardia fuori dal tempo

di Elia Zupelli
Fino al 9 giugno in esposizione oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri, provenienti in gran parte da collezioni private, solitamente inaccessibili
In città La rivoluzione  dei Macchiaioli da domani negli spazi espositivi di Palazzo Martinengo
In città La rivoluzione dei Macchiaioli da domani negli spazi espositivi di Palazzo Martinengo
In città La rivoluzione  dei Macchiaioli da domani negli spazi espositivi di Palazzo Martinengo
In città La rivoluzione dei Macchiaioli da domani negli spazi espositivi di Palazzo Martinengo

Avanguardisti ante litteram, sperimentatori irriducibili, lungimiranti fautori di un rinnovamento della pittura italiana in chiave antiaccademica e realista: il segno profondo e non convenzionale impresso nella storia dalla rivoluzione artistica dei Macchiaioli irrompe negli spazi espositivi di Palazzo Martinengo con  l’omonima mostra curata da Francesca Dini e Davide Dotti, il cui focus gravita proprio attorno a «quel gruppo di giovani pittori che nella Firenze del secondo Ottocento diedero vita a una delle più originali e innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo».

L’esposizione

Organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio del Comune e della Provincia di Brescia e della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, la mostra (allestita e visitabile fino al 9 giugno) presenta oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri, provenienti in gran parte da collezioni private, solitamente inaccessibili, e da importanti istituzioni museali fra cui le Gallerie degli Uffizi di Firenze e il Museo della Scienza e Tecnologia «Leonardo da Vinci» di Milano.

 

 

Nello specifico, la retrospettiva si articola in 10 sezioni e racconta l’entusiasmante avventura di questi pittori progressisti che giunsero in breve tempo a scrivere una delle pagine più poetiche della storia dell’arte non solo italiana ma anche europea. Intrisa di quei valori universali per cui ancora oggi, alla faccia del termine coniato nel 1862 da un recensore della Gazzetta del Popolo di Firenze con accezione dispregiativa, l'arte dei Macchiaioli risulta ancora oggi così moderna e attuale, affascinando per la qualità pittorica, lirica e luministica.

Come hanno spiegato i curatori nel corso dell'inaugurazione, la mostra per la prima volta ne storicizza l’evoluzione poetica in senso naturalista e raccoglie le opere chiave di questo percorso allo scopo «di cogliere i diversi momenti della ricerca dei Macchiaioli stessi, i luoghi a loro famigliari - il Caffè Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria -, il confronto con gli altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee...e ancora i loro smarrimenti, la capacità di mettersi collettivamente in discussione e di sterzare - se necessario - il timone per proseguire sulla strada del progresso e della modernità senza abbandonare mai la via maestra della luce, della ‘macchia’». Per informazioni, www.amicimartinengo.it; la stessa associazione devolverà l’1% del ricavato della biglietteria a Fondazione Airc a sostegno della lotta contro il cancro.

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