l'esposizione

Da Warhol agli italiani: il mito della pop art in mostra a Brescia

di Elia Zupelli
Dal 2 al 30 marzo alla Galleria Fucsia, al civico 3° di via Gallo. Contestualmente alla mostra sarà creato anche un pop shop che includerà una serie di oggetti collezionabili in edizione limitata
Nel mito Il ritratto di Marylin Monroe tratto da «Niagara» reso immortale da Andy Warhol
Nel mito Il ritratto di Marylin Monroe tratto da «Niagara» reso immortale da Andy Warhol
Nel mito Il ritratto di Marylin Monroe tratto da «Niagara» reso immortale da Andy Warhol
Nel mito Il ritratto di Marylin Monroe tratto da «Niagara» reso immortale da Andy Warhol

 Dal Vangelo secondo Andy: «Alcuni critici hanno detto che sono il nulla in persona e questo non ha aiutato per niente il mio senso dell'esistenza. Poi mi sono reso conto che la stessa esistenza non è nulla e mi sono sentito meglio». Un sorso di zuppa Campbell gusto nichilismo, colori che esplodono e l’avventura può iniziare ormai: «Pop Art, da Warhol agli italiani» è il titolo della mostra in programma dal 2 al 30 marzo alla Galleria Fucsia, al civico 3° di via Gallo, a Brescia, dove per l’intero mese a riverberare sarà una collezione di opere originali, serigrafie e stampe in edizione limitata degli artisti che hanno reso quella stagione mitologica, tracciando al contempo la strada per tutto quello che sarebbe avvenuto poi e che tuttora scalpita nel presente. Periodo irripetibile «Basta ancora oggi dire anni Sessanta senza alcun altro riferimento che subito si richiama alla mente un periodo leggendario» declama infatti il manifesto della mostra, curata da Andrea Barretta.

Anni irripetibili non solo per una logica temporale ma per quella carica aggregativa espressa in ogni ambito: dal sociale al politico all’economia, dalla musica alla letteratura, dal design all’arte in genere, con esperienze importanti che hanno lasciato un’orma profondissima, ultra definita e a suo modo indelebile. «La cultura artistica - approfondisce Barretta - entra in un momento di forte creatività, supera l’informale e inizia una stagione unica, confrontandosi tra le diverse anime della Pop art italiana, da Enrico Baj e Mimmo Rotella, anticipatori di questa esperienza, allo stesso modo in cui sono considerati Warhol e Rauschenberg nella cultura statunitense con Keith Haring, fino agli animatori delle notti romane come Tano Festa, Franco Angeli, Mario Schifano e Lucio Del Pezzo…Maestri che hanno animato quel felice decennio sull’eredità delle avanguardie come Piero Manzoni, cui si aggiungono Ugo Nespolo in una straordinaria stratificazione culturale fino ai nostri giorni con Marco Lodola e Concetto Pozzati».

Tutti nomi decisamente altisonanti, ispirati - chi più chi meno - dal medesimo genio creativo, che tra occhiali, parrucche, banane e Velvet Underground nel febbrile incedere della Factory rispondendo a un’intervista sentenziò: «Se raccogliessero tutte le frasi che ho detto capirebbero che sono un idiota e la smetterebbero di farmi domande…». Contestualmente alla mostra sarà creato anche un pop shop che includerà una serie di oggetti collezionabili in edizione limitata. Il vernissage dell’evento in via Gallo è fissato proprio per sabato 2 marzo alle 19; la mostra rimarrà poi visitabile dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, il sabato dalle 10 alle 20. Per ulteriori informazioni: 351 953 8100 (fucsia.artecornici@gmail.com).

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