«La ragione nelle mani» è a Ginevra

«La ragione nelle mani»: operosità bresciana a Ginevra Foto Emanuel Montini
«La ragione nelle mani»: operosità bresciana a Ginevra Foto Emanuel Montini
«La ragione nelle mani»: operosità bresciana a Ginevra Foto Emanuel Montini
«La ragione nelle mani»: operosità bresciana a Ginevra Foto Emanuel Montini

Mani che parlano, che esprimono attraverso l’armonia di ogni singolo gesto una complessa sintassi del sapere umano, tramandato attraverso i secoli. Mani che lavorano, e che attraverso la continua operosità producono il racconto di un territorio. Inaugura oggi a Ginevra nella Maison Tavel Musée d’Art e d’Histoire la mostra «La ragione nelle mani», ideata da Stefano Boccalini con la collaborazione di quattro artigiani della Valle Camonica, in collaborazione con la Comunità Montana, che opera sul territorio attraverso il Distretto Culturale, e di Art for the World Europa. Il progetto, tra i vincitori del bando Italian Council, confluisce nella mostra curata da Adelina von Fürstenberg, in collaborazione con importanti partner, da Art House in Albania al Sandefjord Kunstforening in Norvegia, passando per la Fondazione Pistoletto, l’Accademia di Belle Arti di Bologna e il MA*GA di Gallarate. Dopo aver portato i segni della Valle Camonica in Europa, l’opera ideata da Boccalini entrerà quindi a far parte della collezione della GAMeC di Bergamo. Quella tra l’artista e il Distretto Culturale di Valle Camonica è una collaborazione iniziata anni fa, prima in Aperto Art on the Border e poi con Ca’Mon, per la realizzazione a Monno di un Centro per l’arte e l’artigianato della montagna, di cui Boccalini è direttore artistico. «Questo progetto porta le capacità del lavoro manuale alla dignità di un museo» spiega Attilio Cristini, assessore alla Cultura della Comunità Montana. «Un legame che dalla capacità di lavorare con le mani sa guardare all’opera d’arte, e viceversa. È un saper fare che si mostra al mondo, e che attualizza il valore e la dignità delle nostre tradizioni». Da questo contesto è nato «La ragione nelle mani», un progetto che si muove su due livelli, il linguaggio e i saperi artigianali, attraverso il coinvolgimento della comunità locale e delle pratiche artigianali della tradizione. «Attraverso l’uso delle parole cerco di ridare un peso specifico e un valore collettivo al linguaggio» spiega Stefano Boccalini. «Il linguaggio è il “luogo” dove la diversità assume un ruolo fondamentale, diventando il mezzo con cui contrapporre al valore economico quello “del comune”. Il risultato finale è anche nel processo che ha portato alla loro costruzione. Che ha rimesso in circolo le conoscenze e le pratiche legate alla tradizione della valle con nuove prospettive e consapevolezze».•. Ste.Ma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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