Patriota, artista, pure reporter ante litteram in grado di cogliere l’essenza degli avvenimenti senza perderne di vista il realismo e la precisione nel dettaglio della rappresentazione pittorica: «Avea sempre la matita in mano a schizzare dal vero bivacchi, fatti d’arme e figure caratteristiche, delle quali s'ornò poi la casa dove morì medico», lo descriveva Giuseppe Cesare Abba, scrittore e garibaldino. E adesso Giuseppe Nodari e le sue memorie grafiche della gloriosa impresa - alla quale partecipò in prima persona - sono al centro della mostra programmaticamente intitolata «La spedizione dei Mille. Memorie e racconto nel reportage pittorico di Giuseppe Nodari» (1841-1898, originario di Castiglione delle Stiviere), che dopo la preview di venerdì inaugura ufficialmente oggi, 27 gennaio, al Museo di Santa Giulia, in città, dove resterà allestita e visitabile fino al 7 aprile nelle Sale dell’Affresco (ingresso libero).
L’esposizione
Il percorso espositivo, che apre le celebrazioni per il primo anno del nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, si articola attorno a una serie di venti acquerelli e un taccuino con disegni e note a penna che costituiscono una preziosa documentazione storica dei fatti vissuti in prima linea dall’autore, e al tempo stesso una testimonianza della sua straordinaria sensibilità artistica: un dialogo della memoria da cui scaturisce un racconto vivido, intenso e ultra dettagliato dell'epopea da Quarto alla presa di Palermo, che tracciò un segno profondo e indelebile, tutt'oggi vibrante e toccante.
Per Fondazione Brescia Musei si tratta della prima mostra dell'anno, mostra curata da Giulia Paletti e Enrico Valseriati e promossa in sinergia con il Comune e l'associazione AMICHÆ, che nel 2022 ha acquistato le opere esposte - fra cui anche un ritratto di Giuseppe Garibaldi e l’autoritratto di Giuseppe Nodari alla battaglia del Volturno - direttamente dai suoi eredi: il viaggio si apre proprio con un approfondimento sulla vicenda umana di Nodari, il cui «animo d’artista» fu riconosciuto anche da alcuni suoi compagni d’avventura.
Le caratteristiche della mostra
Aspetti, aneddoti e curiosità, individuati e redatti dallo storico Carlo Bazzani arricchiscono la ricostruzione storica, mentre a completare la narrazione negli apparati didattici di mostra gli acquerelli sono posti in dialogo con altre testimonianze che contribuirono a costruire la memoria storica della spedizione: da un lato con la memorialistica bresciana, che, attraverso le parole di Giuseppe Guerzoni, Giuseppe Capuzzi e del già citato Abba, costituisce una fonte di primaria importanza per contestualizzare alcuni episodi narrati graficamente da Nodari; dall’altro la fotografia, che contribuì alla costruzione di un immaginario visivo condiviso e alla definizione di una nuova idea di Nazione.