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Le foto di Fontana e Galimberti a Santa Giulia aprono il Brescia Photo Festival 2024

di Redazione web
Il titolo scelto per questa settima edizione è Testimoni, un termine che sottolinea la capacità dei fotografi di documentare il presente favorendo la lettura della nostra storia
Una sala del museo con alcune opere di Fontana
Una sala del museo con alcune opere di Fontana
Brescia Photo Festival - VII Edizione "Testimoni" - OnlyCrew

Oggi la vernice per la stampa, da venerdì 8 marzo per tutto il pubblico: dall’8 marzo 2024 torna il Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f - Centro della Fotografia Italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini, che porterà nei luoghi espositivi più prestigiosi della città e della provincia un programma articolato di mostre con alcuni dei nomi più importanti e celebrati della fotografia italiana contemporanea. Il titolo scelto per questa settima edizione è Testimoni, un termine che sottolinea la capacità dei fotografi di documentare il presente favorendo la lettura della nostra storia attraverso il racconto che gli artisti ne fanno traducendolo in opera d’arte che supera i confini del mezzo fotografico.

L’hub del Brescia Photo Festival sarà come sempre  il Museo di Santa Giulia che ospita, fino al 28 luglio 2024, l'importante mostra monografica dedicata a Franco Fontana (Modena, 1933), uno dei pionieri della fotografia a colori, in occasione dei suoi novant’anni.  In contemporanea alla mostra di Franco Fontana,  sempre al Museo di Santa Giulia si tiene la mostra che ricorda, nel suo cinquantesimo anniversario, la strage di Piazza della Loggia a Brescia, grazie ai lavori di Maurizio Galimberti. 

A Santa Giulia la monografica dedicata a Franco Fontana

La grande rassegna, dal titolo Franco Fontana. Colore, curata dallo Studio Franco Fontana, promossa da Fondazione Brescia Musei e co-prodotta con Skira Arte, presenta 122 immagini realizzate dal Maestro tra il 1961 e il 2017. La mostra è l’esito di un lungo e significativo lavoro di indagine e restauro sulle opere dell’artista, analogiche e digitali, che ha dato vita a un corpus di immagini capace di raccontare il lungo lavoro di Franco Fontana e del suo studio negli ultimi sei decenni.

Il percorso espositivo, suddiviso in 4 sezioni, si apre con People, che documenta la ricerca sui “paesaggi umani”, ovvero sulla presenza della figura umana nelle sue fotografie. In Paesaggi urbani, la mostra esplora scenari e oggetti còlti da una prospettiva particolare. In questo caso, sono edifici, scorci cittadini, dettagli come graffiti, palme, elementi decorativi a diventare protagonisti della scena. Con questo gruppo di lavori, il linguaggio di Fontana raggiunge la sua piena maturità.

"Frammento 1981" - Una delle foto di Franco Fontana in mostra a Santa Giulia
"Frammento 1981" - Una delle foto di Franco Fontana in mostra a Santa Giulia

La rassegna prosegue con la sezione Asfalti nella quale l’artista emiliano dà forma a un nuovo paesaggio, quello delle autostrade e delle superfici asfaltate. La rassegna si completa con Paesaggi che documenta l’indagine di Fontana sul paesaggio naturale. Le immagini, catturate durante i viaggi intorno al mondo, si caratterizzano per l’intenso contrasto tra colori e geometrie composte dalla luce, per l’effetto straniante che Fontana crea al punto che chi guarda queste immagini fatica a capire se si tratti di una fotografia o di un dipinto. Accompagna la mostra un ricco catalogo edito da Skira Arte per Fondazione Brescia Musei, con una prefazione di Nicolas Ballario e un testo critico di Caterina Mestrovich.

Maurizio Galimberti e le sue scomposizioni e ricomposizioni

L’esposizione, dal titolo Maurizio Galimberti. Brescia, Piazza Loggia 1974, è promossa dalla Fondazione Brescia Musei e Ma.Co.f.,è curata da Renato Corsini, da un’idea di Paolo Lodovici, e ha beneficiato della collaborazione con Casa della Memoria di Brescia nella ricerca di alcune fonti iconografiche.  

Il valore storico e documentale di queste immagini, alle quali si sono aggiunti manifesti, carte d’identità, articoli di giornale, disegni di bambini, è stato sottoposto a un processo di scomposizione e ricomposizione, tipico della cifra tecnica più caratteristica di Galimberti. Il risultato è una installazione di 40 fotocollage di grande formato alle quali si aggiungono sei Polaroid 50x60, ottenute attraverso la trasposizione dell’immagine su lastra e sviluppo a strappo da negativo.

Le altre mostre

Il Brescia Photo Festival VII edizione infatti prosegue con una infilata di mostre inedite e potenti in apertura tra marzo e settembre, dal Museo di Santa Giulia ad altri siti espositivi cittadini e della provincia. Dal 23 aprile al 1 settembre 2024, il Museo di Santa Giulia accoglierà Gabriele Micalizzi, uno dei più riconosciuti reporter italiani, fondatore del Collettivo Cesura, con una mostra site  specific curata dallo stesso artista, nella quale s’interroga sul ruolo della fotografia storico-documentaristica nella società contemporanea.

A partire da settembre 2024 il Brescia Photo Festival proseguirà al Museo di Santa Giulia con la personale di uno dei testimoni più accreditati del photo-reportage italiano, Massimo Sestini, che racconterà l’Italia attraverso le proprie immagini aeree, caratteristiche della sua cifra espressiva più che riconoscibile. Anche con Massimo Sestini la temporanea si presenta come un’installazione site-specific, allestita nelle logge del Chiostro di San Salvatore, sito UNESCO, composta da oltre 30 fotografie di grandissime dimensioni che guidano il visitatore lungo quarant’anni di storia italiana, periodo coincidente con la carriera di Sestini.

I progetti antologici

 Il secondo polo espositivo del Brescia Photo Festival in città è il Mo.Ca.Centro per le Nuove Culture

Dal 16 marzo al 28 aprile, la retrospettiva dedicata a Federico Garolla (1925-2012), uno dei maestri della fotografia italiana, il cui stile, tra gli anni Settanta e Ottanta, ha illuminato il percorso di molti colleghi.La mostra, curata da Margherita Magnino e Carolina Zani, dal titolo Saper leggere il tempo, presenta una serie di circa 70 fotografie, tutte vintage, provenienti dall’Archivio Federico Garolla, in cui grandi attori teatrali, stelle nascenti della televisione, modelle, artisti ma anche persone comuni sono immersi in ambienti inconsueti e sorprendenti.

Dal 16 marzo al 12 maggio, il Mo.Ca. accoglierà anche Dentro il cinema, la personale di Chiara Samugheo (1935-2022), artista recentemente scomparsa che ha rivoluzionato la fotografia legata al mondo delle celebrità con il suo approccio innovativo, dando vita al reportage cinematografico. L’esposizione, curata da Mauro Raffini, dimostra come Samugheo abbia sempre concentrato la propria attenzione sui protagonisti che contribuirono a rendere il cinema una delle forme espressive più popolari e amate. La sua fama divenne rapidamente globale, tanto che fu chiamata a collaborare con le principali riviste di cinema, moda e costume, tra cui Cinema Nuovo, Epoca, Stern, Vogue, Paris Match, Life e Vanity Fair. Il suo sguardo femminile ha contribuito significativamente al movimento di liberazione sessuale che caratterizzò gli anni '60 e la mancanza di premeditazione, dalla sintesi tra la foto “posata” e l'istantanea catturata al volo, la portò a creare servizi fotografici molto apprezzati.

Dal 18 maggio al 21 luglio 2024 il Brescia Photo Festival renderà omaggio a un altro maestro della fotografia italiana, Carlo Orsi (1941-2021), anch’egli non più con noi da pochissimi anni, autore capace di spaziare dalla moda al reportage, dal ritratto alla ricerca e dal glamour alla sperimentazione, mantenendo iconico e immediatamente riconoscibile il suo stile.

La mostra PercORSI, curata da Silvana Beretta e Margherita Magnino, si concentrerà sui ritratti che l'artista ha realizzato nel mondo dell'arte, del cinema, dello sport, della musica, della moda e della cultura, attraverso 90 immagini, provenienti dall’Archivio Carlo Orsi, capaci di raccontare l'evolversi della società attraverso gli sguardi e le pose dei suoi interpreti.

Dal 18 maggio al 30 settembre 2024, al Mo.Ca. si terrà anche la mostra ARCHIVE IN PROGRESS – Editi e Inediti, che ripercorre la vicenda professionale del fotografo napoletano Francesco Cito, per offrire ai visitatori l’opportunità di scoprirne l’evoluzione.  L’esposizione, curata da Renato Corsini, raccoglie fotografie realizzate e pubblicate all'epoca in cui sono state scattate, ma anche immagini rimaste nel cassetto, preziose testimonianze di un modo di fare fotografia impegnato e colto.

Nel corso della sua carriera Francesco Cito ha affrontato temi sociali con la lucida consapevolezza di essere “testimone” di frammenti di storia, dai reportage di guerra, ai fatti cruenti di mafia e camorra, passando attraverso il palio di Siena e i matrimoni napoletani, fino alla Sardegna meno battuta dai flussi turistici e ai ritratti ai colleghi fotografi.

Masnà. Vite sospese tra centro e periferia è il titolo della personale di Mauro Raffini, in programma al Mo.Ca. dal 18 maggio al 19 giugno 2024. Curata da Sandra Raffini, la rassegna ripercorre, attraverso bambini che giocano e scavano buche, che addentano di fretta un panino, che guardano dalle scale di case di ringhiera o dietro le porte semichiuse, gli anni della grande migrazione dal sud al nord, più precisamente a Torino, dove il lavoro alla FIAT sembrava essere stabile e sicuro, dentro un quadro sociopolitico che risentiva ancora degli effetti del boom economico. Il periodo, dal 1969 al 1979, rappresenta anni cruciali densi di euforia rivoluzionaria, di conquiste di diritti fondamentali, di lotte e sconfitte; gli anni della ‘strategia della tensione’ e della tragica stagione del terrorismo.

I NUOVI POLI DEL BRESCIA PHOTO FESTIVAL SUL LAGO D’ISEO E SUL LAGO DI GARDA

La cifra del Brescia Photo Festival, sin dalla prima edizione 2017, è di diffondersi oltre i confini della città. Così, dal 13 aprile al 30 settembre 2024, le vie del centro di Marone, sul lago d’Iseo, accoglieranno la mostra diffusa, curata da Renato Corsini, interamente dedicata al lavoro Lorenzo Antonio Predali, dal titolo Percorsi – La fotografia sul lago.

Nativo proprio di Marone, attivo come fotografo dai primi anni del ‘900, attento interprete della società, delle tradizioni e della cultura sebina fino agli anni ‘50, Predali vanta un archivio di circa 15.000 immagini, prevalentemente realizzate sul lago d'Iseo, che gli eredi hanno voluto donare al Comune di Marone.

In un tempo nel quale erano pochi i paesi che potevano vantare uno studio fotografico, il valore documentale e storico del lavoro di Predali diventa patrimonio di un'intera comunità e motivo di studi e approfondimenti non solo per appassionati di fotografia.

“Testimone” dell'evoluzione di una società che ha attraversato il dramma della guerra, l'autore dimostra di saperne interpretare con lucida puntualità i momenti più significativi negli ambiti del lavoro, del tempo libero, delle cerimonie e della trasformazione edilizia.

Tra le novità della VII edizione del Brescia Photo Festival vi è anche la collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera.  Il complesso monumentale ospiterà, dal 25 maggio al 30 settembre 2024, una inedita mostra collettiva, curata da Renato Corsini, di 10 fotografe italiane: Maria Vittoria Backhaus, Silvia Camporesi, Ramona Zordini, Mariagrazia Beruffi, Luisa Menazzi, Giulia Calia, Antonella Monzoni, Caterina Matricardi, Alessandra Chemollo e Patrizia Bonanzina. La mostra propone una serie di scatti che coniugano la fotografia al femminile con il mito del Vate. 

Il ricco programma continua con eventi collaterali al Santa Giulia, la didattica per scuole, famiglie e adulti. Il cinema "fotografico" al nuovo Eden. Per informazioni sugli eventi, consultare il sito della Fondazione Brescia Musei. 

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