MERAVIGLIOSO! REBUS IN FIORE

di Flavio Marcolini
Natura morta con tre vasi di fiori, scoiattolo e pappagallo su un tavolo in vetrina alla Fondazione Zani di Cellatica: il dipinto è databile tra il 1625 e il 1630
Natura morta con tre vasi di fiori, scoiattolo e pappagallo su un tavolo in vetrina alla Fondazione Zani di Cellatica: il dipinto è databile tra il 1625 e il 1630
Natura morta con tre vasi di fiori, scoiattolo e pappagallo su un tavolo in vetrina alla Fondazione Zani di Cellatica: il dipinto è databile tra il 1625 e il 1630
Natura morta con tre vasi di fiori, scoiattolo e pappagallo su un tavolo in vetrina alla Fondazione Zani di Cellatica: il dipinto è databile tra il 1625 e il 1630

La Fondazione Zani di via Fantasina a Cellatica prosegue l'opera di valorizzazione del patrimonio artistico e naturalistico della propria Casa Museo con la mostra «Meraviglioso! Un capolavoro fiorito del barocco europeo», allestita fino al 10 ottobre nella sala delle esposizioni temporanee, in cui spicca la grande tela «Natura morta con tre vasi di fiori, scoiattolo e pappagallo su un tavolo» (1625-1630 circa). Pur non avendo un’attribuzione, l’opera è di straordinaria qualità pittorica. Mirabile per tecnica e impatto visivo la scenografica tela, già attribuita nel 1999 ad Astolfo Petrazzi, fu esposta nel 2016 alla Galleria Borghese di Roma come opera di un pittore caravaggesco attivo nel terzo e quarto decennio del XVII secolo. Tanto misteriosa quanto scenografica, la tela è stata sottoposta negli ultimi mesi a una serie di indagini scientifiche, ricerche stilistiche e botaniche che hanno portato a nuovi risultati che saranno presentati in occasione di questa nuova esposizione. Ben 63 essenze botaniche sono riprodotte nel dipinto che, per affinità stilistiche e compositive con altre opere, viene oggi ricondotto alla produzione di un artista attivo in Italia, probabilmente spagnolo, entro il terzo decennio del XVIII secolo. «La natura morta stava appoggiata su una moquette grigia, dentro una stanza disadorna e poco illuminata... unica, la tela forse spagnola, un sapore fiammingo». In queste parole di Paolo Zani per il direttore della Fondazione Massimiliano Capella è forse racchiuso il brivido di quell’attimo del 2004 in cui il facoltoso imprenditore decise di acquistarla. «Priva di un’attribuzione - racconta Capella - l’opera è entrata così a far parte, come un vero e proprio unicum, di una collezione che vantava già capolavori assoluti, dalle tele dei vedutisti Canaletto, Guardi, Bellotto e Marieschi, ad arredi principeschi come le consolles Corsini e la commode di Nicolas Sageot proveniente da Clumber Park. Il dipinto fu collocato su una parete della sala da pranzo della casa di Cellatica, concepita come un luogo dal sapore barocco grazie alla presenza di mobili e oggetti d’arte applicata databili tra la fine del XVI e il XVII secolo, oltre ad altre tele con nature morte, tra le quali una di Paolo Porpora (1617-1673). Solo dieci anni più tardi, nel 2014, in seguito all’arrivo dei due cassettoni tardo-barocchi di Giuseppe Maggiolini (1789), la sala da pranzo fu trasformata con la realizzazione di un’apposita boiserie ispirata ai disegni che Appiani e Albertolli realizzarono per la decorazione di Villa Reale di Monza e, così, la grande natura morta fu trasferita in altri spazi». In questa mostra dialoga con una serie di altre opere d’arte in cui la natura incontra la cultura. I «capolavori fioriti» della Casa Museo trovano un continuum nel giardino circostante che diviene in contemporanea esso stesso un museo, un teatro e una Wunderkammer con piante, fiori, animali, sculture antiche, vasi istoriati e fontane con giochi d’acqua. La mostra sarà accompagnata, fino al mese di settembre, da una serie di eventi, visite guidate e workshop dedicati al tema della natura morta, del giardino e dei fiori. Per i più piccoli ci sono i laboratori: «E tu... che albero sarai?» (dai 3 anni in su), «Piccolo Erbario Poetico» (dai 6), «I colori naturali» (dai 9), mentre per gli adulti sono previsti corsi pratici di Taiji e di yoga floreale. Gli orari di apertura sono dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle 13, il sabato e la domenica dalle 10 alle 17. Per informazioni generiche sull’attività del museo, sulle iniziative e per prenotazioni 030 2520479.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti