MININI, L’ONDA DELL’ARTE OGGI

di Elia Zupelli
Paolo Novelli, «Il giorno non basta»: proposte «senza luogo, senza tempo»Maurizio Donzelli,  Lux-Drawings, 2021: «Mixed media installation»
Paolo Novelli, «Il giorno non basta»: proposte «senza luogo, senza tempo»Maurizio Donzelli, Lux-Drawings, 2021: «Mixed media installation»
Paolo Novelli, «Il giorno non basta»: proposte «senza luogo, senza tempo»Maurizio Donzelli,  Lux-Drawings, 2021: «Mixed media installation»
Paolo Novelli, «Il giorno non basta»: proposte «senza luogo, senza tempo»Maurizio Donzelli, Lux-Drawings, 2021: «Mixed media installation»

Minini nell’onda retrofuturista, flashback all’anno 2016 (pare preistoria e pure una beata preistoria dati i tempi infami): «Paolo Novelli è un fotografo giovane e neo-classico: nuovo nel pensiero, antico nella qualità; mentre la fotografia va sul digitale lui sostiene con forza l’analogico: pellicola, sali d'argento, sviluppo». Così lo descriveva allora, presentandolo in occasione di una sua mostra. Ebbene: a distanza di alcuni anni Novelli continua a essere giovane e neo-classico, continua a prediligere l’analogico al digitale, a imporsi sempre nuovi pensieri, e ora che i pianeti si sono allineati ne darà prova tangibile nell’ambito del percorso espositivo che inaugura domani proprio alla Galleria Massimo Minini, in città: se nel 2016 l’artista aveva affrontato un viaggio nel mondo della notte, «La notte non basta», oggi il focus è «Il giorno non basta», che a sua volta potrebbe avere come extension «a fuggire»… «Lo stesso artista dichiara l’intenzione di suggellare un dittico, di concludere in modo definitivo un dialogo a distanza, nel tempo e nei luoghi, iniziato con le immagini delle finestre chiuse, ritratte nelle luci terse della notte invernale e continuato nella luce violenta, estiva, che illumina finestre murate» osserva Giovanna Calvenzi nella prefazione del catalogo. «Ognuno può leggervi metafore diverse, non solo la fine di un dialogo ma forse la sua impossibilità: là dove la finestra chiusa rifiutava l’incontro, la finestra murata potrebbe suggerirne l’inutilità. Le immagini di Paolo Novelli sollevano interrogativi che non pretendono risposte ma le sue parole, i suoi racconti, aggiungono elementi che modificano la percezione e la lettura del suo lavoro. Immagine dopo immagine, finestra dopo finestra, il ritmo dei silenzi si somma e ci introduce in un mondo di luci taglienti e di ombre nettissime, di grafismi definitivi dove nulla è possibile e dove tutto è possibile». Contestualmente, dalle 11 alle 18 inaugura anche «Immaginale», di Maurizio Donzelli, artista bresciano (1958) la cui ricerca si concentra da sempre attorno ai alcuni punti focali dell’operazione artistica: il concetto del disegno, la rivelazione dell’immagine, l’ineluttabilità dell’osservatore nella definizione dell’opera, la relazione tra luce e colore. La pratica del disegno è lo strumento intellettuale e tecnico con il quale l’artista – le cui opere sono accolte in numerose collezioni pubbliche e private, sia italiane che estere - mette a confronto la riflessione artistica e filosofica con i temi dell’immaterialità e la temporaneità dell’immagine, con il suo carattere di analogia o, più in generale, di trasfigurazione e trasformazione. Elementi ricorrenti come gli specchi riflettono la nostra comprensione variabile e inevitabilmente inesatta del mondo circostante. L’ingresso è gratuito (www.galleriaminini.it).•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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