E il made «in Bs» riempie gli stand con le novità

LE PROPOSTE. Nuovi nomi per i Consorzi e nuove etichette. Il San Martino con uno spazio ad hoc

Il mondo del vino «made in Bs» parte per Vinitaly armato di un corposo bagaglio di novità, anteprime, iniziative promozionali, di sfide lanciate al mondo dei degustatori più sensibili, curiosi ed intelligenti. In primo piano la Franciacorta, presente in totale con ben 66 aziende che firmeranno la primavera mettendo in campo le migliori etichette di tutte le tipologie, dai Satèn alle Riserve passando per i sempre più gettonati Rosè.
Lunedì 8 lo stand consortile (Palaexpo- B/C 14) ospiterà un focus sugli imprenditori di successo che hanno investito nel mondo del vino (con Ferruccio Ferragamo, Riccardo Illy, Oliviero Toscani e il presidente del comprensorio Maurizio Zanella); il 9 si terrà un evento gourmand dedicato agli abbinamenti ideali per Pas Dosè e Satèn interpretati dal sommelier Nicola Bonera e dallo chef Vittorio Fusari. In area Lugana (A9), dove debutta il nuovo presidente Luca Formentini, la novità sarà il Vendemmia Tardiva 2011: prodotto al momento da due sole aziende, si potrà degustare lunedì 8 alle 15.
Il Consorzio Valtènesi (D8) ufficializza il nuovo nome dopo anni di Garda Classico e, per l'occasione, sfoggia uno stand firmato dallo scenografo Domenico Franchi, apprezzato nel mondo teatrale italiano. A dominare il Valtènesi Chiaretto 2012 e il primo Valtènesi Rosso risalente all'autunno. Lunedì prossimo, al mattino, la presentazione in anteprima di Italia in Rosa 2013 e del piatto ufficiale dei ristoranti di Moniga, città del Chiaretto che farà da base all'ormai tradizionale gelato offerto ogni pomeriggio.
Da segnalare la presenza del San Martino della Battaglia Doc (D9), per la prima volta a Vinitaly con un proprio spazio dove saranno presenti i vini di tutte le cantine per festeggiare il nuovo nome dato al vitigno ex-Tocai del territorio, che si chiamerà Tuchì. Il Consorzio Montenetto (B8) sceglie Vinitaly per presentare la nuova ragione sociale, anche se la Doc rimane quella del Capriano del Colle: oltre allo spazio istituzionale il comprensorio sarà rappresentato da quattro aziende, a confermare una ritrovata compattezza.

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