Il report

I poli siderurgici e l’export: Brescia frena, ma è la prima provincia in Italia per esportazione

di Manuel Venturi
Nel 2023 le vendite di settore all’estero del Bresciano si attestano a 2,245 miliardi di euro (-26,1% sul 2022)

La provincia di Brescia si conferma primo polo siderurgico nazionale in tema di esportazioni, ma la distanza con Udine si riduce. Come emerge dall'analisi del Centro studi Siderweb, nel 2023 l'export di prodotti del settore è sceso del 26,1% sul 2022, a 2,245 miliardi di euro contro i 3,038 mld del 2022.

«Alla base della performance negativa c’è la forte riduzione delle vendite nei paesi Ue» (-28,8%), «che rappresentano circa l’82,5% del totale, a cui si è aggiunto quello più modesto nei paesi extra Ue» (-12,9%), spiega Gianfranco Tosini, dell'Ufficio studi Siderweb.

Il dettaglio

La Germania si conferma lo sbocco principale per le aziende bresciane, con una quota ridotta dal 29,7% del 2022 al 25,9% a causa di una frenata delle vendite del 35,3%. Seguono la Francia (incidenza al 13%), dove l’export è sceso del 35,2%, la Spagna, l’Austria e la Repubblica Ceca.

Al di fuori dell’Ue, la Svizzera, con l’8,4%, ha ridotto gli acquisti del 39,7%. Vendite in aumento in Messico (+218,8%) e Turchia (+66,9%). «Rispetto al 2008, il valore dell’export sale del 13,4%, ma i prezzi sono cresciuti del 13,2%, quindi le quantità sono quasi invariate - sottolinea Tosini -. A livello nazionale, le vendite all'estero di prodotti siderurgici nel 2023 sono scese del 16,9%, da 28 miliardi a 23,3 miliardi di euro: una variazione dovuta totalmente alla diminuzione dei prezzi in quanto le vendite in quantità sono rimaste sostanzialmente stabili a 16,2 milioni di tonnellate».

L'export dei poli siderurgici 

L'export dei primi 20 poli siderurgici italiani è passato da 23,6 a 19,4 mld di euro, -17,6%: oltre a Brescia, spiccano (in negativo) Terni (-39,2%), Genova (-35,3%), Aosta (-29,3%). L’unica area che ha registrato una variazione positiva è quella di Bergamo (+16,2%), incentrata sulla produzione di tubi senza saldatura.

Al secondo posto in Italia c'è Udine, in discesa del 16,8% a 2,11 mld di euro e che riduce il distacco da Brescia, ridotto dai 500 mln del '22 ai 135 milioni del 2023. Escludendo dalle esportazioni totali quelle relative ai tubi ed ai prodotti della prima trasformazione dell’acciaio, la provincia di Udine viene prima di quella di Brescia (+236 mln rispetto a -13 mln di dodici mesi prima). Al terzo posto si conferma Mantova con 1,705 mld, al quarto sale Bergamo (1,558 mld), che guadagna quattro posizioni su base annua.

Chiudono la «Top ten» Cremona (1,551 mld), Vicenza (1,425 mld), Milano (1,389 mld), Lecco (1,029 mld), Reggio Emilia (903 mln) e Terni (897 mln). Seguono Verona, Ravenna, Aosta, Monza e Brianza, Padova, Torino, Forlì-Cesena, Genova, Alessandria e Taranto: il polo dell’ex Ilva ha ridotto dell'81% le esportazioni, bruciando oltre 1,2 miliardi di euro di ricavi in 15 anni. 

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