L’operazione

Brescia, Ori Martin prosegue sulla strada della verticalizzazione e si rafforza con la torinese PrimoTecs

di Redazione economia
La società bresciana prende in affitto un ramo d’azienda della spa di Villar Perosa: tra qualche mese verrà formalizzato l’acquisto
Ori Martin
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O.R.I. Martin prosegue sulla strada della verticalizzazione. Il produttore siderurgico bresciano, specializzato nella produzione di acciai speciali prevalentemente per l'automotive, ha siglato un contratto d’affitto di un ramo d’azienda, propedeutico all’acquisto (da formalizzarsi nei prossimi mesi) della PrimoTECS spa a Villar Perosa (To). 

La spa PrimoTecs

Si tratta della storica sede della Riv, azienda metalmeccanica fondata nel 1906 da Roberto Incerti e Giovanni Agnelli, attiva nella produzione di cuscinetti a sfera a supporto della Fiat di Mirafiori e non solo.

L’operazione è condotta dalla newco Officine Meccaniche Villar Perosa (O.M.V.P.), costituita da Ori Martin. Il perimetro interessato è composto da una serie di asset, tra cui macchine Hatebur, forni per il trattamento termico e linee di tornitura dedicate. Si prevede l’impiego del personale in essere, circa 360 persone. L’azienda fattura 60 mln. La newco sarà guidata dall'amministratore delegato Paolo Sandrone (un passato negli Usa prima in Mc Kinsey, poi alla guida di un’azienda industriale), che sta predisponendo il business plan per un «corposo piano di investimenti, finalizzato al rilancio dell’azienda con un importante revamping impiantistico, all’acquisizione di clientela sempre più qualificata e all’ottenimento di omologazioni strategiche per la filiera», spiega una nota.

L’obiettivo

«È una grande opportunità industriale - sottolinea Giovanni Marinoni Martin, vice presidente di Ori Martin spa - per rilanciare uno stabilimento storico, protagonista per decenni della componentistica italiana e riportare in Europa produzioni attualmente svolte in Paesi extra-Ue». Per Roberto de Miranda, membro del Comitato esecutivo della capogruppo, «l'acquisizione si inserisce nella strategia per verticalizzare il nostro prodotto, senza entrare in concorrenza con i clienti. Ci apriamo a nuovi mercati, grazie ad un importante piano di investimenti e al mantenimento dell’organico in essere».

L'intento è «rilanciare il Paese e la filiera integrata, con un progetto ad alto valore aggiunto, che restituisca efficienza a un'azienda che è un orgoglio italiano: solo agendo come sistema possiamo batterci contro competitor, come India, Cina e Corea, che non devono sostenere gli alti costi per ambiente, sicurezza e welfare che l'Ue impone - rimarcano Marinoni Martin e de Miranda -. Investimenti che per primi sosteniamo, ma che fanno lievitare i costi dei prodotti: servono misure per proteggere l'industria europea». 

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