Artigianato, segnali di ripresa. Non per tutti

Da sinistra Enrico Mattinzoli, Bortolo Agliardi e Francesco Gabrielli
Da sinistra Enrico Mattinzoli, Bortolo Agliardi e Francesco Gabrielli
Da sinistra Enrico Mattinzoli, Bortolo Agliardi e Francesco Gabrielli
Da sinistra Enrico Mattinzoli, Bortolo Agliardi e Francesco Gabrielli

Fatturato in ripresa, fiducia in crescita e rapporto con gli istituti di credito in miglioramento. Il secondo semestre del difficilissimo 2020 ha mostrato segnali positivi per gli artigiani bresciani, anche se la situazione resta complicata e il quadro è diverso a seconda dei settori: mentre la ripartenza è stata più forte per l'elettrico, il legno, la meccanica, il tessile e (in parte) l'edilizia, è proseguito il periodo nero per parrucchieri, alimentare ed editoria. A livello territoriale, si sono distinti in positivo i Comuni dell'area Est della provincia e della Valle Sabbia, mentre hanno continuato a soffrire soprattutto la zona dell'Oglio, il Garda, il Sebino e la Valtrompia. I dati emergono dall'indagine congiunturale, relativa al periodo luglio-dicembre dell’anno scorso, realizzata dal Centro studi di documentazione e ricerca «Lino Angelo Poisa» dell'Associazione Artigiani di Brescia e provincia, presentati dal presidente dell’organizzazione artigiana Bortolo Agliardi (il direttore è Francesco Gabrielli) e da Enrico Mattinzoli, coordinatore del Centro studi, già leader dell’Associazione. Lo studio ha coinvolto 1.500 ditte associate, in rappresentanza di tutte le 14 aree in cui è stata suddivisa la provincia. In merito ai ricavi il 25% delle imprese ha registrato un aumento su giugno, il 46% è rimasto stabile mentre il 29% ha subito un calo. I costi delle materie prime sono rimasti invariati in 3 casi su 4, mentre un'azienda su 5 ha lamentato rincari (soprattutto nell'edilizia, nei servizi e nel tessile); i prezzi di vendita sono risultati sostanzialmente invariati, come la manodopera occupata. Per quanto riguarda le previsioni sul volume d’affari, il 22% dei rispondenti ha prospettato un aumento nel prossimo semestre, stessa percentuale per chi si attende una diminuzione. Positivi anche i dati relativi ai tempi di pagamento: solo il 12% lamenta un allungamento (in particolare per l'autotrasporto e l'autoriparazione), mentre nell'84% dei casi sono immutati. Riguardo l'accesso al credito i riscontri sono il top degli ultimi anni: solo il 9% del campione ha segnalato una difficoltà accresciuta, il 37% degli intervistati ha delineato un rapporto con le banche migliorato. «Merito anche del lavoro di educazione finanziaria svolto, che ha portato le aziende a confrontarsi in modo diverso con le controparti - ha detto Agliardi -. Con l'arrivo di Bper Banca avremo un nuovo soggetto con cui confrontarci, ma la presenza di Stefano Vittorio Kuhn garantisce continuità ai rapporti». Il presidente dell’Associazione Artigiani ha ricordato anche l'adesione alla campagna «Io pago i fornitori», che «ha garantito il processo di solidarietà tra le imprese», e ricordato il venir meno (salvo proroghe) di misure come il blocco dei licenziamenti. «Serve una nuova ricostruzione, come negli anni Sessanta». Gli ultimi appunti riguardano un Superbonus 110% da «allungare fino almeno al 2025» e l’abusivismo, che «crea grandissimi danni in alcuni settori». Mattinzoli ha segnalato un «salto di qualità nel rapporto tra imprese e banche, nella gestione delle aziende, sempre più patrimonializzate, e nella crescente attenzione anche all’e-commerce. E chi ha problemi può affidarsi a Artfidi Lombardia, il confidi dell’Associazione che, in 20 giorni, definisce la pratica».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti