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Lucefin investe, rinnova la sfida senza confini

di Angela Dessì
BILANCI 2012. Il gruppo di Esine ribadisce la solidità e la strategia di internazionalizzazione non solo sul fronte produttivo. Concretizzato un altro «sforzo» da 16 mln
I ricavi consolidati si attestano a 219,9 milioni di euro L'utile netto frena, ma resta in doppia cifra. Nel 2013 aumentano le quantità vendute, c'è l'incognita prezzi
Una fase della presentazione a Esine dei risultati 2012 del gruppo Lucefin, che conta 560 addetti totali
Una fase della presentazione a Esine dei risultati 2012 del gruppo Lucefin, che conta 560 addetti totali
Una fase della presentazione a Esine dei risultati 2012 del gruppo Lucefin, che conta 560 addetti totali
Una fase della presentazione a Esine dei risultati 2012 del gruppo Lucefin, che conta 560 addetti totali

La crisi? Se si ha il coraggio di cambiare «può essere una grande opportunità». NE SONO convinti i vertici del gruppo Lucefin di Esine (protagonista non solo nel settore siderurgico) che, nel presentare il bilancio 2012, parlano della difficile congiuntura come di «una nuova normalità» alla quale è necessario rispondere con «un cambio epocale» del proprio modo di fare impresa. Come? Traghettando il paradigma imprenditoriale «da padronale a manageriale», analizzando le inefficienze del proprio business «per aprirsi a nuovi orizzonti, tanto sul fronte dei fornitori quanto della gamma». Una ricetta che il vicepresidente Giorgio Buzzi - affiancato dal padre Luigi (presidente), dai direttori generale e gestionale Alberto Berlingheri e Germano Fedriga, dal tecnico commerciale Vittorio Boneschi e dal direttore della società di ricerche di mercato austriaca SMR Markus Moll - definisce come «l'unica possibile» per continuare a competere e vincere. INUTILE dire che la strategia messa in campo l'anno scorso dal colosso camuno va in questa direzione, come testimoniano i 16 milioni di euro di investimenti per il miglioramento delle strutture di servizio alla clientela (1 mln), l'innovazione di processo negli stabilimenti (4 mln), la realizzazione di strutture a supporto delle attività di meccanica e automazione industriale (3 mln); oltre che per la piattaforma logistica di Orbassano (To), realizzata dalla controllata Prim spa e costata circa 8 mln. E un altro sforzo di oltre 15 mln di euro è previsto nel prossimo biennio. Nonostante la difficile congiuntura la solidità del gruppo (560 addetti) non è messa in discussione, neppure dalla leggera frenata del risultato netto consolidato, che rimane comunque in doppia cifra (10,139 mln; era di 11,13 mln). I ricavi si attestano a 219,9 mln di euro (-12,87%), il mol a 21,719 mln (-13,8%). Ammonta a circa 306,9 mln di euro il capitale investito netto. GUARDANDO alle performance delle singole società, Trafilix spa (lavorazione a freddo acciaio) archivia l'esercizio con un reddito netto di 1,4 mln di euro, mentre la Tre Valli Acciai spa di Berzo Demo (59 mln di ricavi) evidenzia una redditività netta di 1,1 mln. Anche la Trafil Czech sro, controllata dalla Trafilix, con stabilimento produttivo nella repubblica Ceka, mostra risultati operativi positivi; solo la Trafitec, costituita nel 2010 per lo sviluppo del settore delle lavorazioni a freddo di inox, risente dell'andamento negativo del settore delle leghe con effetti sfavorevoli sui margini. Buoni i risultati operativi delle commerciali (Co.Me.T Acciai, Nuova Bassani, Acciai Brianza, Sidermarca, Tra.Met, Cosmo Acciai e Siderconero) e del settore logistico (Ilvo srl e Prim spa) che realizzano un utile netto di gestione con le piattaforme di San Stino di Livenza (Ve) e Desio (MB). I PRIMI mesi del 2013 fanno emergere un incremento delle quantità vendute (+5% a maggio) anche se resta l'incognita legata ai prezzi medi in calo. Procede la strategia di internazionalizzazione della produzione, della distribuzione e dell'approvvigionamento per creare una sempre maggiore competitività. Sul fronte della logistica integrata, va registrato l'accordo preliminare (da formalizzare nel corso dell'anno) definito da Ilvo per la cessione dell'area residua di Crescentino (Vc) alla IBP spa del Gruppo Mossi&Ghisolfi: questa società è già proprietaria della parte, rilevata nel 2011, per realizzare uno stabilimento per la produzione di Bioetanolo. Per Prim spa va registrato l'accordo per l'affitto del nuovo capannone (sarà completato durante l'anno) a un grosso operatore nel 2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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