Alla Rsa di Padenghe serve Crozza-Binotto

La Leonessa
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Il nemico alle porte. Anzi in casa. Nella Casa di riposo per essere precisi. Impossibile al momento pronosticare come finirà l’intricato caso della Rsa gestita dai Comuni di Padenghe e Polpenazze. Di certo qualcuno perderà la faccia. Ma in fondo meglio una ferita all’orgoglio che al portafoglio dei 60 addetti in attesa dello stipendio da dicembre. La cooperativa esautorata dopo un estenuante braccio di ferro legale con i Comuni ha ottenuto di congelare i conti correnti della Fondazione che gestisce la Rsa. I sindaci ieri hanno annunciato il disgelo sottoforma di un accordo che consentirà alla cooperativa messa in passato alla porta di rientrare dalla finestra e tornare a lavorare nel polo socio-assistenziale. «Nessuna ricaduta sul personale assunto», esultano i sindaci dei due Comuni della Valtenesi, ma i vertici della fondazione sono prudenti, di più: scettici. Gli addetti restano preoccupati aspettando di capire. Perché per usare il tormentone di Crozza nei panni del team manager della Ferrari Mattia Binotto che amleticamente si domanda perché la «rossa» viaggi alla velocità di un calesse, «si tratta di capire». Capire a cosa sia servito aprire una vertenza annosa con la cooperativa se poi si torna all’antico. Con il nemico alle porte, anzi in casa. Nella casa di riposo per essere precisi.

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