Broletto, il pasticcio del capo di gabinetto

La Leonessa
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L’idea era giusta, a meno che avere avuto per anni un capo di gabinetto della Provincia fosse sbagliato. Ma in Broletto non lo credono. Credono che serva. Però prima di convincersi completamente ci hanno messo un po’ di anni. Tre per l’esattezza. Dal 2018 ad oggi ne hanno fatto a meno. Poi improvvisamente l’illuminazione: serve, serve un capo di gabinetto. Un fido scudiero del presidente Alghisi. Uno che sia per lui quello che Paiardi è stato per Mottinelli. Ma non è un po’ tardi adesso, tra un anno Alghisi scade. Non importa, devono essersi detti in Broletto, il fatto che ce ne siamo accorti ora, della mancanza di un capo di gabinetto, non vuol dire che non serva. Insomma, per la serie: meglio tardi che mai. E sia! Ecco allora il bando di concorso, i partecipanti, le competenze eccetera. Ma la scelta si fa attendere. Un ripensamento? Tre anni di riflessione forse non sono stati sufficienti? Calma, devono aver pensato in Broletto, non facciamoci prendere dalla frenesia. Ma in realtà la questione non è essere più o meno convinti della necessità di avere un capo di gabinetto, è che nella maggioranza di centrosinistra, sussurrano nei corridoi del Broletto, non sarebbero più convinti della persona che avevano pensato per quel posto. E il bando? Ah già il bando...

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