La Leonessa

Il cielo sopra Cazzago, di secolo in secolo

Uccidiamo il chiaro di luna! Così, nel 1914, Marinetti e i Futuristi dichiaravano guerra alla rafferma poesia del passato, così crepuscolare e melensa, per elevare la prestezza delle macchine, il rombo dei motori, i fumi degli scappamenti e le scosse elettriche a nuove e definitive fonti di ispirazione poetica. Velocità e dinamismo opposti alla lunare staticità. Ci si accorge ora che davvero hanno ucciso il chiaro di luna, chi sia stato non si sa: l’inquinamento luminoso di fari, riflettori e insegne elettrificate ha reso invisibile il lucore dei cieli stellati. A Cazzago un astrofisico si è dato la missione di farci capire che così ci priviamo non solo di una grande bellezza, ma anche di tanta salute: senza la visione spaziale degli astri, privati della naturale alternanza di luce e buio, esposti a bagliori artificiali, ci si ammala. Ma lo scopriamo dopo un secolo.

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