Torbiere inquinate è tempo di rimediare





Non basterà un doppio o triplo tuffo carpiato di quelli con rotazione a cavaturaccioli per poter sfuggire alla responsabilità di agire, sul fronte dell’inquinamento della Riserva naturale delle torbiere sebine, impennacchiate di plastiche, gomme, metalli, vetri, relitti e rucco vario ivi giacente da anni annorum. Non ora che il dossier di Arpa, l’Agenzia regionale di protezione ambientale, ha documentato, fotografato e quantificato tutto su una superficie di mezzo milione di metri quadri che dovrebbe essere area protetta. Ecco la bella, e la brutta notizia: adesso sappiamo tutto su come è messa la Riserva, su quanti rifiuti ci sono e dove. Chi di dovere agisca: finito il tempo di stupori postumi, la Riserva va risanata subito.

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