Architettura sacra in Laguna I due progetti firmati Moretti Spa

di Sara Centenari
Professionisti della Moretti al lavoro per il progetto di Andrew Berman
Professionisti della Moretti al lavoro per il progetto di Andrew Berman
Professionisti della Moretti al lavoro per il progetto di Andrew Berman
Professionisti della Moretti al lavoro per il progetto di Andrew Berman

Brutalista a chi? Allo spirito sensibile, ma digiuno di storia dell’architettura, verrebbe da rispondere così osservando un capolavoro come la cappella di Ronchamp. L'edificio di Notre-Dame du Haut ultimato nel 1955 e progettato da Le Corbusier è diventato un simbolo assoluto di come l'arte e l’architettura sacra riescano ancora a essere rivoluzionarie a 500 anni dalle fatiche michelangiolesche per la volta della cappella Sistina. Hanno lasciato il loro segno Oscar Niemeyer con l’iperbolica cattedrale di Brasilia in cemento armato e Antoni Gaudì, con buona parte della vita spesa per l’universo in espansione della Sagrada Família, opera in continuo divenire. E ora verrà mostrata al mondo l'arditezza espressiva di un gruppo di progettisti contemporanei chiamati a tracciare nuove mappe spaziali sull'isola di San Giorgio Maggiore in laguna. Nei progetti di due firme internazionali - Smiljan Radic e Andrew Berman - ci sono le menti e le mani dei professionisti di un brand bresciano: Moretti Spa ha realizzato due cappelle del Padiglione Vaticano che sarà inaugurato il 25 maggio alle 18: progetto coordinato dall’architetto e storico Francesco Dal Co. Il Vaticano sbarca a Venezia, per continuare a costruire un dialogo sulla cultura e tra le culture: dieci cappelle sono state pensate e costruite per la 16a Biennale di Architettura che torna a riflettere sull’evoluzione dei gusti, delle necessità, dei problemi tecnici ed economici del costruire e dell’abitare. Spazi privati e collettivi, condomini e chiese, parchi pubblici e case mobili: un caleidoscopio fitto fitto di visioni urbanistiche che copre soprattutto gli spazi dei giardini dell’Arsenale: una manifestazione cui la Santa Sede (dopo due incursioni alla Biennale d’Arte) partecipa per la prima volta in assoluto. Ma veniamo al segno «bresciano» nel bosco di San Giorgio Maggiore, in un percorso pensato come pellegrinaggio religioso e anche laico attorno a piccole edificazioni che nascono come simboli di fraternità tra gli uomini, templi del silenzio, strumenti di ascolto di una voce umana interiore in dialogo con il sublime, l’immateriale enigma. LA CAPPELLA progettata da Radic ha la forma di un tronco di cono, è alta 5 metri e realizzata in conci di cemento armato: la fondazione ha invece una struttura lignea catramata, richiamo di grande impatto alla tradizione del costruire veneziano. La copertura è costituita da due lastre di vetro stratificato di 3 metri per 6 poggiate su acciaio brunito: una trave sulla sommità ricorda l’asse orizzontale della Croce, quello verticale è invece rappresentato dal tronco di un albero. La porta è formata da tavole di larice. Berman ha usato legno lamellare per un edificio a pianta triangolare con lati di 7 metri. Anche in questo caso vari elementi sono stati costruiti e assemblati nello stabilimento di Moretti Spa e trasportati a Venezia. All’esterno è stato usato plexiglass alveolare che permette di contemplare la struttura lignea, di pannelli verniciati di bianco. Una quinta separa esterno e interno, fuori e dentro. «Siamo orgogliosi di aver potuto portare il nostro contributo di esperienza e know-how costruttivo a questo progetto davvero straordinario, in cui trova espressione il tema del rapporto tra l’uomo e l’infinito, all’insegna di una perfetta integrazione tra costruito e spazio naturale circostante - ha dichiarato in queste ore la vicepresidente di Moretti Spa, l’architetto Valentina Moretti -. La nostra azienda è l’unica a essere presente in questo padiglione con due realizzazioni: e questo è un ulteriore motivo di soddisfazione». •

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