Schermi & Visioni

Godland. Hlynur Pálmason (2022)

È il titolo in corsa per l’Islanda agli Oscar 2024, entrato nella short list dei magnifici quindici (ci sono anche Kaurismäki, Wenders e Garrone) che da qui a fine mese si giocheranno le cinque nomination. Anche se «Godland», a dire il vero, è in giro da quasi due anni, tanto che persino in Italia è già disponibile in streaming (su Amazon Prime). Insomma, ne ha fatta di strada il film di Hlynur Pálmason, che già si era fatto notare con il bellissimo «Winter Brothers», e ne ha vinti di premi qua e là in giro per il mondo. Tutti meritati, perché c’è davvero di che riempirsi il cuore e l’anima con la quieta ferocia, la bellezza atroce, di una pellicola che fissa dritto negli occhi l’Herzog di «Aguirre», l’Oregon di Kelly Reichardt, Bergman e Malick senza mai abbassare lo sguardo. Un ottocento da romanzo, un prete fotografo, un’elegia ai confini del mondo. Voto: 8+.

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