SANREMO

Blanco in cima al mondo. «E adesso l’Eurovision»

di Gian Paolo Laffranchi
"La mia vittoria per Calvagese. Ora sono felice di rappresentare l'Italia. Veder piangere di gioia i miei genitori è la soddisfazione più grande"

Il trionfo di Blanco come un never ending show. La vittoria al Festival di Sanremo come trampolino di lancio verso una ribalta senza fine, assaporata già ieri in una domenica bestiale che è stata anche una splendida giornata: «Non abbiamo dormito molto», hanno detto il talento gardesano e Mahmood fra un’ospitata televisiva e l’altra. Stanchezza che non pesa: negli occhi c’è tutta la gioia per l’esplosione di «Brividi», canzone diventata un classico in tempo zero sul palco dell’Ariston. «Zia» Mara Venier li ha coccolati, ammiccando alla telecamera dopo aver visto Riccardo Fabbriconi da vicino («Non avete idea di quanto sia bello dal vivo») e mostrando ad Alessandro Mahmoud le immagini del suo primo successo sanremese (col bresciano ex direttore artistico Mauro Pagani ad applaudirlo in prima fila). «Mi salutate mio nipote Giulio?», ha chiesto nonna Mara, e Blanco subito: «Si chiama come mio fratello!».

Sorrisi e saluti. In serata, quindi, altra celebrazione in Rai, preannunciata in rete dal tweet pigliatutto di Selvaggia Lucarelli: «Stasera Mahmood e Blanco a Che tempo che fa. E poi c’è anche il papa». Dall’Ariston agli studi di Milano, per dribblare domande e battute di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. «Giocavi a calcio?» «Sì, difensore: o palla o gamba». «Ma sei sempre stato così maturo?» «No, è nell’ultimo anno che son cresciuto tanto». La spontaneità di Blanco ha radici salde. «Devo salutare la mia mamma - ha esclamato subito dopo la proclamazione -: veder piangere di gioia i miei genitori è la soddisfazione più grande». «È per Calvagese!», ha aggiunto mentre anche i rivali Elisa e Gianni Morandi (rispettivamente secondo e terzo) applaudivano. Blanco innamorato della sua Giulia (le ha dedicato il Festival). Blanco fiero di aver tenuto alto l’onore di Brescia e del Garda, Blanco desideroso adesso di rappresentare l’Italia insieme a Mahmood al prossimo Eurovision Song Contest, nella speranza di seguire le orme dei Måneskin: partiti da Sanremo alla conquista del mondo. «Rappresentare l’Italia a Eurovision è la cosa più bella, poi quest’anno è a Torino e siamo il doppio più felici. Viva l’Italia», hanno detto i vincitori del Festival, che non sanno se e quanto a lungo continueranno a fare musica insieme, ma di sicuro daranno il meglio per tagliare un altro traguardo fra il 10 e il 14, «cantando in italiano». Nel frattempo, Blanco oggi annuncerà nuove date del suo imminente tour sold-out. «Dalla provincia di Brescia a Sanremo - il plauso da bresciana di Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie -. Dopo i Maneskin, tocca a voi portare la musica italiana sul tetto del mondo!». «Bravi e simpatici. Un milanese e un bresciano che ora aspettiamo di vedere all’Eurovision2022 di Torino!», ha aggiunto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, complimentandosi con il meneghino Mahmood e con il gardesano Ricky.

«Brividi è un pezzo bellissimo e se lo merita il festival. Mahmood e Blanco perfetti! Elisa è una grandissima artista e Gianni Morandi sul podio è una grande gioia. Bravissimi! W la musica!», la benedizione di Jovanotti, autore del brano di Morandi. «Il mio primo Sanremo ha fatto ‘Rumore’, il secondo ha lasciato tutti ‘Zitti e buoni’, il terzo è stato da ‘Brividi’… - ha giocato con le parole Amadeus, conduttore e direttore artistico di un Festival super -. Mahmood e Blanco sono due talenti e il successo è meritatissimo. Il loro brano mi ha subito fatto venire i brividi. Questi ragazzi sono stati intelligenti a unire i loro sforzi e hanno portato una canzone di una eleganza pazzesca. Non voglio dire di aver ipotizzato una loro vittoria già da prima... ma davvero ho pensato che quel brano fosse un capolavoro».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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