I fan club sono diventati virtuali, il bar e l'oratorio ora sono su YouTube e le reazioni davanti alle webcam sanciscono il successo in tempo zero
05 febbraio 2022
Blanco e Mahmood sul palco dell'Ariston durante l'esibizione de "Il cielo in una stanza"
Blanco e Mahmood, gli scatti dall'Ariston
Non ci sono più i fan club di una volta. Ma ci sono i fan, e si sono evoluti: tifano, si scambiano opinioni, sorridono o si sciolgono in lacrime ognuno a casa propria; condividono le emozioni in diretta social senza bisogno di ritrovarsi in un bar o all’oratorio. Si esprimono davanti a un monitor grazie alla rete, a una webcam, a YouTube. Un link, una reazione e via: migliaia, milioni di commenti. Fiumi di parole - e sentimenti. Non serve più la saletta con tavoli e sedie per seguire insieme la partita o il Festival di Sanremo. Basta un computer, o un semplice smartphone. È il segno dei tempi sancito da Blanco & Mahmood, tandem nuovo di zecca che dal palco dell’Ariston sta rompendo ogni tipo di schema - e in questo senso il suo Festival di Sanremo l’ha già vinto senza dover aspettare la proclamazione del vincitore, attesa questa notte (fonda). Mai era successo che un trionfo fosse salutato e celebrato ancora prima di compiersi. Eppure non c’è un luogo fisico di ritrovo per i fan di questo duo che pare nato per cantare insieme (Amadeus li aveva convocati singolarmente per averli in gara, e loro in coro: «Accettiamo solo se gareggiamo insieme»).
Sul Garda si tifa per Riccardo Fabbriconi: «Grande Blanco, Calvagese è con te» lo striscione d’incoraggiamentoBlanco e Mahmood salutano i fan: un trionfo continuo a Sanremo
È questa, sempre e comunque, la parole chiave della storia. Insieme, anche se insieme fisicamente i fan ci stanno meno di una volta. Non è solo questione di divieto di assembramenti e ansia da pandemia. La prudenza conta, il distanziamento è una misura inevitabile, ma la verità è un’altra: la socialità c’è, i ragazzi comunicano ma lo fanno in modo diverso. L’oratorio è diventato community e si è trasferito su Internet. Agorà virtuale che fa sentire i ragazzi più vicini e parte di una generazione unica, che vivano in America o in Giappone, a Stoccolma o a Sorrento. Il pub, adesso, è YouTube. Una pioggia di opinioni che commentano (in questo caso incoronano) urbi et orbi, praticamente in diretta, a ritmo di like. Ma non ci sono stacchi netti, non più, fra l’online e il live; si può cantare in studio ed essere commentati da un fan a migliaia di chilometri di distanza.
L’esibizione è autentica, il fan emozionato pure ed è come se fosse lì, anche se lì fisicamente non è. I confini ormai sono fluidi, come gli amori raccontati sulle note di «Brividi»; un brano classico senza esserlo fino in fondo, contemporaneo com’è nelle sonorità e nei contenuti; una coppia artistica atipica, il giovane uomo (Mahmood, all’anagrafe Alessandro Mahmoud, milanese dal sangue egiziano e sardo) e il giovanissimo talento (Blanco, al secolo Riccardo Fabbriconi, bresciano di Calvagese della Riviera con origini romane). Cantano guardandosi negli occhi, ad accomunarli ciò che conta di più per chi fa musica: hanno passione, si divertono a cantare e suonare, sono bravissimi a farlo.
Per questo ieri pomeriggio si sono affacciati al loro balcone sanremese per accontentare le ragazze (tante, tantissime) che stavano intonando in coro il loro pezzo. Un minishow irrituale a poche ore dall’esibizione in agenda per la serata delle cover, con il produttore Michelangelo a suonare la chitarra come fosse in spiaggia per accompagnare i suoi due pupilli. Una cantata spontanea finita in un amen nella rete e subito cliccata, copiata, linkata e commentata ovunque. Ma veramente ovunque. Potere di Internet e della comunicazione nel 2022: Blanco e Mahmood sono già quotati come plausibili vincitori dell’Eurovision, sulle orme dei Måneskin, perché a smuovere le agenzie di scommesse sono i ragazzi che una volta frequentavano gli oratori e oggi decidono le sorti dei loro idoli senza muoversi dal divano. Con, in più, il compiacimento di riprendersi con la loro webcam e mettersi online, provando anche a brillare di luce riflessa. Nuove forme di socializzazione, ma anche un modo diverso di arrivare al successo e al cuore del pubblico per gli artisti, più velocemente e senza filtri.
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