festival di sanremo 2022

Blanco & Mahmood show: il fenomeno è nella rete

di Gian Paolo Laffranchi
I fan club sono diventati virtuali, il bar e l'oratorio ora sono su YouTube e le reazioni davanti alle webcam sanciscono il successo in tempo zero
Blanco e Mahmood sul palco dell'Ariston durante l'esibizione de "Il cielo in una stanza"
Blanco e Mahmood sul palco dell'Ariston durante l'esibizione de "Il cielo in una stanza"
Blanco e Mahmood, gli scatti dall'Ariston

Non ci sono più i fan club di una volta. Ma ci sono i fan, e si sono evoluti: tifano, si scambiano opinioni, sorridono o si sciolgono in lacrime ognuno a casa propria; condividono le emozioni in diretta social senza bisogno di ritrovarsi in un bar o all’oratorio. Si esprimono davanti a un monitor grazie alla rete, a una webcam, a YouTube. Un link, una reazione e via: migliaia, milioni di commenti. Fiumi di parole - e sentimenti. Non serve più la saletta con tavoli e sedie per seguire insieme la partita o il Festival di Sanremo. Basta un computer, o un semplice smartphone. È il segno dei tempi sancito da Blanco & Mahmood, tandem nuovo di zecca che dal palco dell’Ariston sta rompendo ogni tipo di schema - e in questo senso il suo Festival di Sanremo l’ha già vinto senza dover aspettare la proclamazione del vincitore, attesa questa notte (fonda). Mai era successo che un trionfo fosse salutato e celebrato ancora prima di compiersi. Eppure non c’è un luogo fisico di ritrovo per i fan di questo duo che pare nato per cantare insieme (Amadeus li aveva convocati singolarmente per averli in gara, e loro in coro: «Accettiamo solo se gareggiamo insieme»).

Sul Garda si tifa per Riccardo Fabbriconi: «Grande Blanco, Calvagese è con te» lo striscione d’incoraggiamentoBlanco e Mahmood salutano i fan: un trionfo continuo a Sanremo
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È questa, sempre e comunque, la parole chiave della storia. Insieme, anche se insieme fisicamente i fan ci stanno meno di una volta. Non è solo questione di divieto di assembramenti e ansia da pandemia. La prudenza conta, il distanziamento è una misura inevitabile, ma la verità è un’altra: la socialità c’è, i ragazzi comunicano ma lo fanno in modo diverso. L’oratorio è diventato community e si è trasferito su Internet. Agorà virtuale che fa sentire i ragazzi più vicini e parte di una generazione unica, che vivano in America o in Giappone, a Stoccolma o a Sorrento. Il pub, adesso, è YouTube. Una pioggia di opinioni che commentano (in questo caso incoronano) urbi et orbi, praticamente in diretta, a ritmo di like. Ma non ci sono stacchi netti, non più, fra l’online e il live; si può cantare in studio ed essere commentati da un fan a migliaia di chilometri di distanza.

L’esibizione è autentica, il fan emozionato pure ed è come se fosse lì, anche se lì fisicamente non è. I confini ormai sono fluidi, come gli amori raccontati sulle note di «Brividi»; un brano classico senza esserlo fino in fondo, contemporaneo com’è nelle sonorità e nei contenuti; una coppia artistica atipica, il giovane uomo (Mahmood, all’anagrafe Alessandro Mahmoud, milanese dal sangue egiziano e sardo) e il giovanissimo talento (Blanco, al secolo Riccardo Fabbriconi, bresciano di Calvagese della Riviera con origini romane). Cantano guardandosi negli occhi, ad accomunarli ciò che conta di più per chi fa musica: hanno passione, si divertono a cantare e suonare, sono bravissimi a farlo.

Per questo ieri pomeriggio si sono affacciati al loro balcone sanremese per accontentare le ragazze (tante, tantissime) che stavano intonando in coro il loro pezzo. Un minishow irrituale a poche ore dall’esibizione in agenda per la serata delle cover, con il produttore Michelangelo a suonare la chitarra come fosse in spiaggia per accompagnare i suoi due pupilli. Una cantata spontanea finita in un amen nella rete e subito cliccata, copiata, linkata e commentata ovunque. Ma veramente ovunque. Potere di Internet e della comunicazione nel 2022: Blanco e Mahmood sono già quotati come plausibili vincitori dell’Eurovision, sulle orme dei Måneskin, perché a smuovere le agenzie di scommesse sono i ragazzi che una volta frequentavano gli oratori e oggi decidono le sorti dei loro idoli senza muoversi dal divano. Con, in più, il compiacimento di riprendersi con la loro webcam e mettersi online, provando anche a brillare di luce riflessa. Nuove forme di socializzazione, ma anche un modo diverso di arrivare al successo e al cuore del pubblico per gli artisti, più velocemente e senza filtri.

Blanco e Mahmood cantano al balcone

L’esempio più luminoso è proprio Blanco: re di Spotify da un anno, ma ignoto a una parte di audience che l’ha scoperto grazie ai video condivisi e rimbalzati su YouTube da una parte all’altra del pianeta. Vedere, per credere, le reactions senza fine generate fin dalla prima versione live del loro brano. Per non parlare del video ufficiale che è stato pubblicato subito dopo, traducendo in immagini le emozioni della canzone (superati i 7 milioni di visualizzazioni). «Brividi» che corrono lungo la schiena e la rete, attraverso il canale di un Mad Ang (rocker americano specializzato in reazioni su richiesta alla musica italiana) come fra i commenti di famiglie che si ritrovano davanti allo schermo, di ragazzi di oggi o di una volta che si sentono liberi di esprimersi meglio così, piangendo davanti a una videocamera, che di persona. Anche perché in un bar il fan sessantenne si imbarazzerebbe svelando le proprie emozioni a un sedicenne (e viceversa). Lo schermo riduce differenze e distanze, azzera le timidezze e mette a nudo i sentimenti. Decretando un successo sull’onda del sentimento molto prima di quanto accadesse un tempo.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Blanco, Amadeus e Mahmood sul palco dell'Ariston prima di cantare "Il cielo in una stanza"
Blanco, Amadeus e Mahmood sul palco dell'Ariston prima di cantare "Il cielo in una stanza"

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