Cavestro, arriva «Un passo indietro»

di Nicolò Vincenzi
Il cantautore veronese Maicol Cavestro
Il cantautore veronese Maicol Cavestro
Il cantautore veronese Maicol Cavestro
Il cantautore veronese Maicol Cavestro

Ci riprova Maicol Cavestro. Lo scoglio è di quelli difficili: trasferire una sensazione sulla carta. Trovare le parole per descrivere il vuoto dentro. Incastrarlo fra le righe di un quaderno e quelle di un pentagramma. Il trentenne veronese lancia oggi la sua nuova canzone, “Un passo indietro”, su tutti i digital store. Domenica, invece, volerà a Roma per presentarlo ufficialmente al teatro San Paolo al festival «Promuovi la tua musica», vero banco di prova. Punto di partenza, non certo d’arrivo per Cavestro che negli ultimi anni aveva già scritto pezzi. Tutti con una finalità sociale, ma dipinte da profonde emozioni. Sempre con un tema troppo grande per rimanere solo dentro la sua testa. La necessità di buttare fuori le sensazioni grazie al canale che più gli è congeniale: la voce, pulita come la sua. La canzone con cui si è fatto conoscere parlava della mamma malata di Sla. Del suo amore per lei e il rapporto con la malattia (i guadagni, in quel caso, erano stati poi devoluti alla Asla, Associazione sclerosi laterale amiotrofica). Poi sono arrivati pezzi più pop. Ora il cuore spezzato in estate, dopo una storia d’amore durata anni, è stato il là per «Un passo indietro», in cui Cavestro ha scritto parole e melodia. «Un passo indietro significa voltarsi e guardare cosa si sta perdendo quando una storia d’amore finisce. Guardare gli errori commessi», spiega. «Chi la canta, cioè io, implora chi sta lasciando come a dire: questo è quello che stai perdendo», aggiunge. Un pop melodico che entra dentro perché quelle cantate sono vicende che ogni ascoltatore ha vissuto. Una canzone profonda, che fa a pungi con la sua gestazione: «L’ho scritta in due giorni, appena dopo che è successo il fatto», racconta il trentenne. Studia canto e nella vita arrotonda facendo il commesso. L’etichetta Nuvole e sole di Milano, formata da Andrea Papazzoni e Arianna Mereu – corista anche della cantante Emma – ha creduto in lui dal 2016. Di canzoni, ne ha scritte anche di più “leggere” anche se questa è una parola che rimane necessariamente fra virgolette. La vita da cantante non è facile, passa da festival estivi a sagre di paese. Ma anche momenti che danno un senso al sacrificio: «Durante un summer festival ho cantato davanti a Mogol che per me è un idolo assoluto». Gli obiettivi per il futuro sono chiari: «Promuovere il nuovo singolo, poi mi preparerò per le prossime canzoni perché voglio dedicare alla musica ancora più tempo». •

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