Mina chiama Fossati E un disco decolla

«Nessun artista sano di mente oserebbe dire di no a Mina». Così Ivano Fossati ha giustificato la decisione di rompere solo occasionalmente il ritiro dalle scene annunciato otto anni fa per un progetto da sogno: un album a due voci con la signora di Lugano, interamente composto da brani scritti di suo pugno per l'occasione. Operazione che in altri tempi avrebbe assunto dimensioni da kolossal, ma che oggi, in tempi di predominio trap e it-pop, suona quasi come un orgoglioso avamposto, ultima trincea dove tentar di resistere all'assalto di nuove generazioni sempre più agguerrite in nome della tradizione della canzone leggera italiana. È un disco vecchia scuola, per volare alto tra i solchi di una collezione d'altri tempi. Forse l'ultimo colpo d'ali di Fossati, che tra autocitazioni e intuizioni rispolvera tutta la sua poetica di osservazione e disincanto, nella sua musicalità inconfondibile. E Mina? Rinuncia al suo status d'intoccabile icona e si lascia condurre nel gioco. Ben sapendo che ne vale la pena. (Sony)

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