il caso

Brescia, e che cavillo! Il destino di Inzaghi è tutto in una clausola

di Vincenzo Corbetta
Francesco Marroccu, direttore dell’area tecnica del Brescia, durante la conferenza di ieri FOTOLIVE / Fabrizio Cattina
Francesco Marroccu, direttore dell’area tecnica del Brescia, durante la conferenza di ieri FOTOLIVE / Fabrizio Cattina
Francesco Marroccu in conferenza

Che cavillo è ’sta storia? Un allenatore che si presenta in sede con l’avvocato di fiducia e il suo destino è tutto in una clausola. Questa è la verità: nel contratto di Inzaghi sta scritto che l’esonero è vietato se la squadra è nelle prime 8 posizioni di classifica. SuperPippo intende farlo valere, la società sta cercando un cavillo per interrompere il rapporto. Questo è il nocciolo della questione. E tutto questo incredibile bailamme avviene all’interno di una società ben amministrata, in grado di fare un mercato invernale pazzesco, con giocatori di categoria inseriti in una rosa già forte dall’estate. Eppure tutto questo non basta al presidente Cellino per rendere la serenità dell’ambiente una priorità. E in un’occasione del genere a esporsi è Francesco Marroccu: «Non si è respirata buona aria per il rientro di Lopez - le parole del direttore dell’area tecnica ieri a Torbole Casaglia per spiegare il dietrofront dell’uruguayano -. E dopo aver visto le reazioni della stampa e del mondo social, Lopez da amico del Brescia ha preso coscienza che il suo ritorno non consentiva di andare avanti sereni. Ha quindi rinunciato all’incarico». E Inzaghi? «Nessuno ha mai comunicato l’esonero - le parole di Marroccu -. Cosa vi ha fatto pensare che fosse stato licenziato? Inzaghi è l’allenatore del Brescia e deve saper collaborare con il club. Non significa che deve subirlo. A me Inzaghi piace, è stato l’artefice della partenza, senza di lui il Brescia non sarebbe in questa posizione di classifica».

E allora perché SuperPippo da 48 ore non è al suo posto, ad allenare la squadra sul campo? «Per lavorare nel Brescia bisogna essere resilienti, abituarsi al confronto con un presidente che non guarda al risultato giornaliero, ma guarda in prospettiva. Noi abbiamo fatto un mercato chiaro e netto: vogliamo portare il Brescia in Serie A anche a costo di triturarci», conclude Marroccu. Già, ma con quale allenatore? Con Inzaghi che, a questo punto, sarebbe delegittimato, salvato da una clausola che impedisce alla società l’esonero se la squadra è nei primi 8 posti in classifica? A questo proposito ieri sera l’allenatore in carica (?) si è presentato in sede con il proprio legale, l’avvocato Sara Agostini. Un allenatore appeso a un cavillo, quello che Cellino intende trovare perché ormai, nella sua testa, Inzaghi non è il tecnico adatto per raggiungere l’obiettivo della Serie A. E se non sarà Inzaghi, vista la rinuncia di Lopez, chi potrebbe essere il prossimo tecnico biancazzurro? Eugenio Corini, contattato nelle scorse ore, ha opposto un rifiuto. Il sogno di Cellino è Davide Nicola, l’alternativa è Fabio Liverani. Entrambi sono giò stati promossi in A: Nicola con il Livorno nel 2012-13, Liverani con il Lecce nel 2018-19. Si potrebbe richiamare Daniele Gastaldello, affiancato da un prestanome. E c’è sempre la soluzione del Davide Dionigi-bis, per via del contratto. La giornata di oggi dovrebbe chiarire tutto. Ce n’è bisogno, domenica si gioca. E che cavillo! •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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