E alla fine il patentino di prima categoria, «Uefa A», è arrivato anche per Antonio Filippini. Che ora può allenare dalla serie A in giù.
Congratulazioni, in primis.
Grazie, ora manca solo la cosa più importante: una squadra da guidare.
Il suo gemello Emanuele s’è portato avanti.
Già, ha scelto di ripartire dai dilettanti con l’Adrense. Un “in bocca al lupo“ è il minimo.
Argomento della tesi al Master?
La difesa a 4 e come centrocampisti alla De Rossi o alla Di Biagio possono ricoprire il ruolo perchè il centrocampista è abituato alla fase difensiva, alla lettura del gioco, al rilancio dell’azione.
Votazione?
100 su 110.
Complimenti. Anche l’esperienza in Australia ad allenare i ragazzi nella scuola del Milan, tra settembre e novembre, vale un Master.
Non c’è dubbio. Ho migliorato il mio inglese. Però...
Però?
Però i tre mesi a Sydney mi hanno fatto venire ancor più voglia di sfondare in Italia.
Iniziare vicino a Brescia sarebbe il massimo.
Davvero.
Si parla di Antonio Filippini come candidato alla panchina del Lumezzane.
Solo voci. Non ho sentito nessuno della società.
Le piacerebbe?
A chi non piacerebbe? Mi sento pronto per allenare una prima squadra.
Come è andata l’esperienza con le giovanili del Brescia e della Feralpi Salò?
Chi vuole fare l’allenatore deve iniziare con i ragazzi. Ti insegnano tanto.
Il sogno?
E me lo domandate? Allenare il Brescia, naturalmente. E so che non esistono sogni irrealizzabili. Guardate cosa ho fatto da calciatore.