AGRICOLTURA

Eccellenza, qualità e storia: è l’agricoltura made in Brescia

di Adriano Baffelli
La bellezza di un paesaggio all’interno del quale l’agricoltura si ritaglia anche in provincia di Brescia uno spazio da grande protagonista Photo by Federico Respini on Unsplash
La bellezza di un paesaggio all’interno del quale l’agricoltura si ritaglia anche in provincia di Brescia uno spazio da grande protagonista Photo by Federico Respini on Unsplash
La bellezza di un paesaggio all’interno del quale l’agricoltura si ritaglia anche in provincia di Brescia uno spazio da grande protagonista Photo by Federico Respini on Unsplash
La bellezza di un paesaggio all’interno del quale l’agricoltura si ritaglia anche in provincia di Brescia uno spazio da grande protagonista Photo by Federico Respini on Unsplash

Insieme a digitalizzazione, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuola ed educazione, biodiversità, riscaldamento globale, nel suo intervento al Senato, esordendo da primo ministro, Mario Draghi, ha inserito l’agricoltura. Il premier ha definito tali temi «facce diverse di un’unica sfida poliedrica, che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane».

Un’indicazione che aiuta a comprendere come l’agricoltura sia legata alla salvaguardia della biodiversità e al contrasto ai cambiamenti climatici. Aspetti di grande rilievo per lo sviluppo in chiave sostenibile del Paese, chiamato a una ripresa dopo i pesanti effetti della pandemia sull’economia e l’occupazione. Ripartenza che, si confida, possa ridare slancio all’intera nazione, garantendo rispetto dell’ambiente e maggiore attenzione alle produzioni agricole. Con «Agricultura» l’obiettivo è di contribuire a far conoscere il mondo agricolo bresciano, convinti che la conoscenza sia fondamentale premessa per la difesa e la valorizzazione del settore. In tale ottica si registra la posizione di Coldiretti Brescia, che patrocina e sostiene la rubrica. «Perché agricoltura e mondo rurale sono la base della cultura del nostro bel Paese - dice -. Perché l’emergenza pandemica ha rimesso al centro l’importanza dell’agricoltura e degli agricoltori. Perché più si parla di cibo di qualità italiano, più si fa il bene del nostro del Paese. Perché siamo sostenibilità e raccontiamo in ogni cosa che facciamo il legame stretto con il territorio e la nostra distintività fondata su un mix unico e irripetibile tra cibo, cucina, arte, cultura, turismo, paesaggio. Perché l’agricoltura rappresenta la vera leva competitiva con cui il made in Italy può affrontare i mercati globali. Perché Coldiretti è forza amica del Paese. E perché Brescia ha tutto questo, dal lago alla montagna, dalla pianura alla collina con una biodiversità rappresentativa proprio di tutto il made in Italy». Un comparto, quello agricolo, sempre più considerato per la sua rilevanza e specificità, verso il quale si indirizzano attenzioni e proposte nuove per favorire l’azione dei suoi operatori e il suo sviluppo. Banca Valsabbina sin dalle prime battute ha dimostrato di credere in questa iniziativa. «Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto editoriale proposto da Bresciaoggi e dedicato al settore agricolo», commenta Hermes Bianchetti, responsabile Divisione Business della banca con quartier generale in via XXV Aprile in città. «Proprio analizzando le esigenze degli operatori del settore presenti sul territorio, abbiamo recentemente creato una struttura interna dedicata, in grado di offrire consulenza specializzata, con soluzioni e finanziamenti per un’agricoltura sempre più sostenibile e dinamica», aggiunge Bianchetti. La storica banca popolare bresciana, nata nel 1898, guarda al mondo agricolo, al quale intende garantire una specifica attenzione, e insieme offrire la competenza trasversale maturata in decenni di supporto alla crescita e allo sviluppo economico del territorio bresciano. Grazie ad alcuni macro-numeri si può intuire quanti interessanti aspetti riserverà l’approfondito viaggio nel vasto mondo dell’agroalimentare della provincia. Già, un territorio portato ad esempio per la sua manifattura, per la storica capacità siderurgica e metalmeccanica, per la precisione e l’innovazione dell’automotive, per la consolidata tradizione nel campo delle costruzioni, che presenta anche un volto verde da primato. La Brescia agricola conta circa 10 mila imprese. La consistenza del bestiame negli allevamenti, dagli ultimi dati disponibili della Camera di commercio indica poco meno di 450 mila capi di bovini; circa 30 mila ovini e poco meno di 20 mila caprini; i capi equini sono circa 11.500. Chi lo direbbe, ci sono più di un milione e 400 mila maiali, dato provinciale record in un contesto nazionale che conta un totale di 8,5 milioni di capi. Per rimanere in Lombardia, i maiali allevati a Mantova e a Bergamo sono rispettivamente poco più di un milione e poco più di 300 mila.

La produzione di latte supera i 15 milioni di quintali. In terra bresciana si produce oltre il 7% del mais nazionale: 5 milioni 62.190 quintali su una superficie di 36.362 ettari. L’olivicoltura della provincia non ha confronti in sede regionale: 47.750 quintali su 2.036 ettari coltivati, rispetto ad esempio ai 2.330 quintali di Bergamo (124 ettari). La produzione di uva da vino vale oltre 600 mila quintali su una superficie di 7 mila ettari, poco più di 6 mila dei quali in produzione, seconda provincia dopo Pavia. Un primato numerico, quello pavese, completamente sovvertito dal valore aggiunto espresso dal prodotto finito, basti pensare ai livelli di prestigio raggiunti da Franciacorta e Lugana. Accanto alle produzioni di settori che vedono la terra bresciana primeggiare per quantità, è il caso del latte, e altre che registrano primati in termini di eccellenza qualitativa, come il vino, altri comparti e prodotti agroalimentari meritano di essere conosciuti e apprezzati: per bontà, straordinari risultati economici raggiunti, storia e legame con il territorio.

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