A BOTTICINO

El Ciòset, il grande sogno ha messo radici e cresce

di Adriano Baffelli
Il recupero di aree incolte dà spazio alla coltivazione di piccoli ortaggi e frutti come lamponi, mirtilli, ribes, more. Zafferano per sperimentare
Cinzia Lonati al lavoro nella sua azienda agricola in territorio di San Gallo a Botticino: una sfida in crescitaEttore Prandini, leader Coldiretti
Cinzia Lonati al lavoro nella sua azienda agricola in territorio di San Gallo a Botticino: una sfida in crescitaEttore Prandini, leader Coldiretti
Cinzia Lonati al lavoro nella sua azienda agricola in territorio di San Gallo a Botticino: una sfida in crescitaEttore Prandini, leader Coldiretti
Cinzia Lonati al lavoro nella sua azienda agricola in territorio di San Gallo a Botticino: una sfida in crescitaEttore Prandini, leader Coldiretti

Nel paese del marmo e dell’ottimo vino rosso che dal toponimo prende il nome, Botticino, dall’intensa passione di una giovane ragazza per l’agricoltura è nata una società agricola, El Ciosét: è improntata alla tradizione e al territorio, che pure strizza l’occhio all’innovazione e al coraggio di seguire nuovi percorsi. La protagonista è la 23enne Cinzia Lonati, diplomata in agraria-organizzazione delle produzioni animali e vegetali all’istituto Pastori di Brescia, che ha coronato un sogno coltivato sin da quand’era bambina. Un sogno diventato realtà esattamente il 24 marzo del 2021, come racconta la giovane imprenditrice agricola, affiliata alla Coldiretti Brescia, associazione vissuta anche attraverso la specifica sezione Giovani Impresa. «L’idea l’avevo da sempre, volevo occuparmi di agricoltura - sottolinea Cinzia Lonati -, mio nonno lavorava in cava ma è sempre stato anche un appassionato viticoltore, peraltro con ottimi risultati. Poi il vigneto ha conosciuto il tempo dell’abbandono. Avevamo anche altri terreni di famiglia, non coltivati, erano dei prati ad erba che ho iniziato a sistemare». La passione della giovane imprenditrice ha ridato vigore alle aree verdi incolte. Per affetto ha mantenuto due filari di vigneto destinato al Botticino Doc. Ora a predominare sono gli ortaggi, i piccoli frutti: lamponi, mirtilli, ribes, more. Cinzia Lonati sottolinea che i mirtilli sono una coltura esigente dal punto di vista chimico e fisico. Tra gli ortaggi segnala la produzione del Cavolo dei Ronchi, varietà autoctona e antica, tipica dell’area, che si moltiplica di seme in seme. Altro prodotto tipico del territorio, il brescianissimo Fagiolino Anellino. «Ho da sempre una forte attenzione per il territorio e per la tradizione, sono attenta all’evoluzione tecnica ma senza utilizzare trattamenti chimici». In tema di sperimentazione, coltiva - parrebbe unica in zona – lo zafferano, la spezia più preziosa che esista, del quale ha piantato diecimila bulbi. Tutto è iniziato per la sua curiosità nei confronti del Crocus sativus. Ha acquistato un centinaio di bulbi in Abruzzo, chiedendosi se il terreno di Botticino sarebbe stato idoneo alla loro coltivazione. Una sperimentazione dopo la messa a dimora di ortaggi e di frutta. Una prova che ha dato ottimi esiti. «Ora ho la certezza che disponiamo di un terreno ottimale per lo zafferano: ci sono la composizione e il clima adeguati - spiega -. Lo zafferano puro in stimmi viene consegnato a un laboratorio esterno per l’essiccazione e l’invasettamento, poi provvediamo noi alla vendita e tutto procede al meglio, la domanda è in continua crescita». Cinzia Lonati, che conduce da sola l’azienda, segue anche venti arnie di api, ognuna con 80 mila insetti d’estate e circa 30 mila nelle altre stagioni e una produzione che dipende dall’andamento stagionale. Tre le varietà ottenute Acacia, Castagno e Millefiori. Il mercato c’è, le richieste aumentano e la produzione non basta a soddisfarle tutte. «L’istituto Pastori è stato l’ideale, con buonissimi insegnanti - sottolinea la giovane -: tutti hanno saputo infondere ottimi insegnamenti, che ricordo e applico ogni giorno». L’intera produzione è venduta in azienda e nei mercati. Ma c’è un altro obiettivo che la giovane di San Gallo di Botticino, dove ha sede l’azienda, si pone. «Intendo creare un laboratorio per produrre in autonomia marmellate con la mia frutta, mentre ora forniamo all’esterno la materia prima per realizzare confetture e marmellate - conclude -. Inoltre, vorrei incrementare la superficie dell’area coltivata». Tra le varietà tipiche ci sono le amarene, un frutto tipico del territorio di Botticino, ormai dimenticate. Per la giovane appassionata di agricoltura «recuperare il territorio vuol dire anche questo, tornare alle colture tradizionali, facendo riscoprire ai clienti i gusti di un tempo».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA