LA FILOSOFIA

Il Colmetto, fedele al territorio con la forza dell’innovazione

di Adriano Baffelli
Dall'allevamento di capre, asini, manze e cavalli, sempre rispettando il benessere animale, alla produzione di formaggi fino all'agriturismo
Una panoramica dall’alto dell’azienda agricola Il Colmetto  adagiata tra Rodengo Saiano e Castegnato: complessivamente può disporre di una superficie che si estende per trenta ettariUno dei formaggi   dell’azienda
Una panoramica dall’alto dell’azienda agricola Il Colmetto adagiata tra Rodengo Saiano e Castegnato: complessivamente può disporre di una superficie che si estende per trenta ettariUno dei formaggi dell’azienda
Una panoramica dall’alto dell’azienda agricola Il Colmetto  adagiata tra Rodengo Saiano e Castegnato: complessivamente può disporre di una superficie che si estende per trenta ettariUno dei formaggi   dell’azienda
Una panoramica dall’alto dell’azienda agricola Il Colmetto adagiata tra Rodengo Saiano e Castegnato: complessivamente può disporre di una superficie che si estende per trenta ettariUno dei formaggi dell’azienda

Nel 2013, dopo un periodo intenso di gestazione del progetto, Roberta Agosti costituisce con i suoi due fratelli la società agricola «Il Colmetto», che acquista i primi terreni. Le idee della giovane laureata in Economia trovano un primo punto fermo e, insieme, si moltiplicano vorticosamente. Proviene da una famiglia di costruttori edili, che la supporta nell’iniziativa. «Dal 2013 al 2016 ci siamo occupati dello sviluppo del progetto, dello studio di altre realtà, sia italiane che estere, e della creazione di un modello di business che rispecchiasse i nostri desideri produttivi e fosse economicamente sostenibile - spiega l’imprenditrice -. Nel 2016 abbiamo iniziato la costruzione vera e propria dell’immobile su un appezzamento di 20 mila metri quadri che oggi rappresenta il cuore dell’azienda, sviluppato su una superficie totale di una trentina di ettari». L’investimento globale ammonta a cinque milioni di euro, tredici le persone coinvolte a tempo pieno. Roberta Agosti spiega nei dettagli gli aspetti principali dell’odierna realtà. «È costituita dalla stalla caprina, dalla sala di mungitura, dal mini caseificio, dal ricovero dei becchi, dai paddock e dalle aree verdi per il pascolo di asini, cavalli e manze, dai recinti per l’allevamento dei maiali allo stato semibrado, dalle serre - dice -. Il tutto senza tralasciare l’agriturismo e lo spaccio agricolo». La visita alla struttura consente di constatare come la filosofia generale dell’impresa, legata al benessere animale, alla qualità, dalla materia prima al prodotto finito, sia improntata all’insegna del motto aziendale: «Tradizioni agricole evolute», vale a dire, solido legame al territorio e alle radici ma una prospettiva sempre orientata all’innovazione, dalla stalla alla cucina. Il Colmetto si trova a Rodengo Saiano, al confine con Castegnato, paese della famiglia Agosti. L’iniziativa è presentata come un’oasi agricola, aperta a tutti, con il proposito di offrire ospitalità in modo unico. «Da una passeggiata nella natura, alla lettura di un libro su una delle panchine disseminate in prossimità di aree verdi e degli animali, oppure solo per bere uno yogurt fresco di capra - riflette Agosti -. Ai più curiosi offriamo un tour esperienziale completo di tutta l’oasi: dalla lavorazione del formaggio, alla visita alle capre, un giro in sella ai nostri asini e per concludere un aperitivo con pregiato vino locale». Gli spazi sono consistenti, l’ordine e la pulizia sono ineccepibili. L’allevamento caprino si compone di cento capi in lattazione e altri 60 selezionati nati nel 2021 che, in un prossimo futuro, diventeranno capre da latte. La moderna stalla ha una superficie di circa mille metri quadrati. Le capre de Il Colmetto possono contare sulla filodiffusione con playlist musicali dedicate, sul rinforzo quotidiano della lettiera per mantenerle pulite e asciutte. Si abbeverano con acqua a temperatura costante di circa 18 gradi e dispongono di una serie di giochi per il loro benessere animale, tra i quali tronchi, palle e «fitball». Roberta Agosti, durante la visita all’azienda, ribadisce il piacere di «affermare che le nostre capre fanno “yoga“. Sono indenni da tutte le malattie tipiche della specie, collaboriamo con molti progetti di ricerca con l’università di Milano, l’ultimo “Vo Capra“ è tuttora in corso», precisa. Approfondendo l’argomento scopriamo che le capre sono monitorate costantemente da telecamere, quelle notturne all’infrarosso, e da microfoni, per registrare i loro vocalizzi, incrociati con gli eventi filmati, al fine di comprendere nel dettaglio i parametri migliori per garantire il loro benessere, insieme all’impatto, ad esempio dell’alimentazione utilizzata. Oltre alle capre sono allevati manze, maiali e asini romagnoli, tutti allo stato semibrado, sempre con il benessere animale e l’utilizzo del pascolo in libertà a prevalere. Sono presenti anche serre, destinate alla produzione di ortaggi con foglia e frutto legati alle stagioni, utilizzati innanzitutto dalla cucina dell’agriturismo e vendute allo spaccio. «Non siamo produttori biologici - precisa Agosti - ma poniamo massima attenzione all'etica e non utilizziamo pesticidi». L'agriturismo propone una cucina agricola di territorio con l'utilizzo di un buon 80% di materia prima prodotta dall’orto e dalla stalla interna. La cucina è affidata allo chef Riccardo Scalvinoni, affiancato da un team giovane, età media poco sopra i 30 anni. Un impegno gratificato a novembre dall’attribuzione delle Due Forchette dal Gambero Rosso e all’inizio di questo mese da Un Cappello dalla Guida «Ristoranti e Vini d'Italia dell’Espresso 2021». L’obiettivo dichiarato è la valorizzazione dei piatti accompagnandoli con vini provenienti da piccole cantine che sposano la genuinità a tutto tondo dell’azienda agricola di Rodengo Saiano. Presente anche uno spaccio con l’offerta al pubblico di tutta la produzione diretta: formaggi, ortaggi, carni, salumi e yogurt o di altre aziende agricole del territorio, come olio e vino, a patto «che rispettino la nostra filosofia, perché far rete in agricoltura lo consideriamo un passo indispensabile», conclude Agosti.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA