LA MISSION

L’agricoltura anticipa il futuro con l’innovazione firmata Cobo

di Adriano Baffelli
Dalla guida automatica assistita all'intelligenza artificiale nei campi per ridurre costi di gestione e consumi oltre che le emissioni di CO2
  Il simulatore riproduce e anticipa in laboratorio le condizioni del trattore in campo: l’impegno della Cobo di Leno per il settore primario si concretizza in varie direzioni e con diverse soluzioniL’innovazione è protagonista
Il simulatore riproduce e anticipa in laboratorio le condizioni del trattore in campo: l’impegno della Cobo di Leno per il settore primario si concretizza in varie direzioni e con diverse soluzioniL’innovazione è protagonista
  Il simulatore riproduce e anticipa in laboratorio le condizioni del trattore in campo: l’impegno della Cobo di Leno per il settore primario si concretizza in varie direzioni e con diverse soluzioniL’innovazione è protagonista
Il simulatore riproduce e anticipa in laboratorio le condizioni del trattore in campo: l’impegno della Cobo di Leno per il settore primario si concretizza in varie direzioni e con diverse soluzioniL’innovazione è protagonista

Tra le linee operative della Cobo spa, azienda con il cuore operativo a Leno e presenza in oltre settanta Paesi del mondo, spicca per i risultati anche quella legata all’agricoltura. La società è il punto di riferimento di un gruppo con un fatturato che, nel 2020, ha superato i duecento milioni di euro, con 1.500 dipendenti, dei quali 500 nel quartier generale bresciano, undici sedi manifatturiere, sette in Italia, le altre in Brasile, Cina, Romania, Usa; ed ancora, quattro filiali tecnico-commerciali attive in Australia, Francia, Germania e Hong Kong, un ufficio di rappresentanza in India. È leader nei sistemi elettronici ed elettromeccanici e particolarmente impegnato nella ricerca avanzata a supporto di macchine e strumenti destinati al settore primario. È il caso della ricerca in corso sulla guida automatica assistita, in contesti semi-strutturati, come un vigneto, un frutteto o una serra. Adattando opportunamente il Gps, ponendo in dialogo digitale gli input dei sensori adeguatamente elaborati dal software, sempre realizzato in Cobo, si sperimentano e in parte già si forniscono soluzioni avanzate. Tra queste alcune sono complete e funzionanti, come il sedile meccatronico con sensore che riconosce il guidatore. Con Enrico Linetti, amministratore delegato del gruppo, il «viaggio» in questo specifico reparto è guidato dall’ingegner Gino Mainardi, responsabile della Ricerca avanzata in Cobo. Mainardi spiega le funzioni di sensori che trasmettono parametri utili alle aziende attraverso un apposito portale cloud: elabora e restituisce i dati, che consentono di prendere decisioni sulla base di informazioni il più possibile corrette e complete. «Si pensi al riconoscimento dei terreni - sottolinea Mainardi - dove la macchina ha operato un monitoraggio, consentendo a distanza di definire le modalità migliori d’intervento». Il rispetto per l’ambiente passa anche da queste ricerche, che lo rendono possibile e applicabile senza che sia penalizzata la produzione. Tra le varie iniziative, da segnalare anche per la sua coralità e per la rilevanza dei partner coinvolti, il progetto Atg-Around the ground sul tema dell’innovazione in agricoltura: ha preso il via tre anni fa sulla base della collaborazione tra primari protagonisti del territorio, oltre a Cobo anche Coldiretti Brescia, Condifesa Lombardia Nord-Est, Fasternet, InnexHub, Csmt polo tecnologico e A2A Smart City. L’obiettivo è definire e creare, inizialmente nel comparto viticolo ed enologico, un nuovo sistema di monitoraggio avanzato e di elaborazione di dati strategici. Combinare le recenti e sofisticate tecnologie (IoT, Cloud computing, Intelligenza artificiale) per un impatto positivo sul comparto che generi benefici significativi in termini di miglioramento a livello di prevenzione e lotta alle fitopatie e fisiopatie con tecniche eco-sostenibili, efficienza e sostenibilità delle coltivazioni nell’ambito della sostenibilità ambientale, resa e qualità produttiva a basso impatto. Per Mainardi è fondamentale contestualizzare la logica di alcuni progetti. «Dopo la sempre più diffusa sensorizzazione, ora è tempo di portare l’intelligenza artificiale anche nei campi, la cosiddetta ‘intelligent to field’, per ridurre i consumi e i costi di gestione, diminuendo i tempi nei quali i motori restano accesi, riducendo così l’emissione di CO2», evidenzia. Ma come si porta l’Ai sul campo? Per il direttore della Ricerca avanzata è necessario che ci siano persone preparate e capaci, con i giusti strumenti e che, ad esempio, operino sul Digital Twin, (gemello digitale), elaborando la rappresentazione di un sistema attraverso un modello virtuale altamente complesso: la replica precisa del suo corrispettivo fisico. Un modo per favorire il passaggio dalla sperimentazione all’applicazione. «In Cobo - afferma Mainardi - ho trovato la massima apertura e disponibilità della proprietà a fornire gli strumenti più avanzati e innovativi». Anche perché non è possibile applicare la sostenibilità con i compromessi, serve intelligenza e capacità di raggiungere gli obiettivi. Ma al di là della punta di diamante rappresentata da Cobo, come si colloca l’applicazione dell’intelligenza artificiale in agricoltura rispetto ad altri settori? La risposta indica in agricoltura un’applicazione dell’Ai al 50% a differenza del 75% dell’automotive. «Cobo - sostiene Enrico Linetti - ha sempre avuto la missione di essere un partner che affianca e supporta i clienti, non di semplice fornitore di componenti». In questo complesso si percepisce, visitando la sede, la forte spinta verso l’innovazione dei veicoli agricoli. Come per l’automotive e per le altre produzioni Cobo, anche i prodotti per il mondo verde sono realizzati totalmente o quasi interamente nelle aziende del gruppo. Si lavora per il futuro, per realizzare macchine operatrici elettriche destinate ad ambienti chiusi, quali serre e stalle. Aspetti tecnologici e innovativi che non cancellano l’attenzione al capitale umano e al territorio. Per il primo aspetto, cresce la consapevolezza che c’è sempre più bisogno di attrarre talenti e offrire loro prospettive.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA