LA TORREFAZIONE

Trismoka, il caffè «4.0» che non conosce confini

di Adriano Baffelli
Già protagonista in Lombardia e a Venezia, negli ultimi quattro anni ha aumentato l'export: le forniture arrivano in sedici Paesi del mondo
Un’immagine dall’alto del quartier generale a Paratico della Trismoka, sviluppato su una superficie di 6 mila mqPaolo Uberti guida l’azienda
Un’immagine dall’alto del quartier generale a Paratico della Trismoka, sviluppato su una superficie di 6 mila mqPaolo Uberti guida l’azienda
Un’immagine dall’alto del quartier generale a Paratico della Trismoka, sviluppato su una superficie di 6 mila mqPaolo Uberti guida l’azienda
Un’immagine dall’alto del quartier generale a Paratico della Trismoka, sviluppato su una superficie di 6 mila mqPaolo Uberti guida l’azienda

Ricerca costante del miglioramento qualitativo del prodotto e del servizio offerto: è una delle caratteristiche fondamentali di Trismoka, azienda familiare di torrefattori del caffè con sede a Paratico, comune cerniera nella sua doppie veste di centro franciacortino e sebino, che si divide, tra le colline della Franciacorta e il lago.

«La produzione di caffè è un'arte che ci tramandiamo da oltre quarant’anni, in una struttura sulle sponde del Sebino che ora è anche una scuola e il nostro quartier generale - racconta il patron dell’azienda, Paolo Uberti, che ha raccolto il testimone dal compianto fondatore, il papà Gino -: un'evoluzione naturale per una famiglia impegnata, ieri come oggi, a creare un buon caffè espresso e a diffonderne la cultura. Dal 1981 tutto è cresciuto, ma nulla è cambiato. Ogni giorno ricerchiamo il grani migliori. Curiamo con attenzione la tostatura. Formiamo e assistiamo i baristi, maestri del gusto, così come i più giovani artisti di domani. Con la passione e l'impegno di sempre». Paolo Uberti ricopre l’incarico di presidente nazionale di UnionAlimentari, l’Unione nazionale della piccola e media industria alimentare di Confapi e, nell’ultimo periodo, divide le sue energie tra gli impegni istituzionali romani, le visite sul territorio a decine di realtà dell’agroalimentare e la sua passione per il complesso e affascinante mondo del caffè. Bevanda ampiamente consumata giornalmente, anche più volte, non sempre conoscendo a fondo la filiera che la caratterizza e le radici per lo più esotiche del prodotto divenuto uno degli emblemi italiani nel mondo. Accanto alla capillare presenza nelle province di Brescia e Bergamo, l’azienda vanta una buona penetrazione in quelle di Cremona e Mantova, oltre a interessanti forniture a Milano e Venezia. Negli ultimi quattro anni è cresciuto l’export, che vede attiva Trismoka in 16 paesi del mondo, con una considerevole presenza in Ungheria e Arabia Saudita dove è aiutata dalla formazione degli operatori. Una preparazione alla quale Uberti guarda con profonda attenzione, convinto che non sia sufficiente fornire un ottimo prodotto ma sia fondamentale preparare bariste e baristi affinché sappiano utilizzare al meglio la macchina in abbinamento e una perfetta gestione della materia prima. Per Paolo Uberti è necessario che vengano valorizzate al meglio le caratteristiche intrinseche del macinato in modo che i clienti possano apprezzare il meglio del gusto del caffè. La nuova e funzionale sede, sviluppata su seimila mq, contempla tutto quanto serve a Trismoka per le sue attività: dallo stoccaggio al controllo qualità, dalla realizzazione delle miscele alla tostatura e all’insacchettamento. Il tutto all’insegna dei paradigmi organizzativi e tecnologici di un’azienda 4.0. «Ogni scacco viene aperto - spiega Uberti - per un controllo certosino, con il prelievo di almeno tre etti di prodotto per i controlli del crivello, ovvero delle dimensioni dei chicchi, del colore, dell’umidità, al fine di avere certezza che non ci sia presenza alcuni di difetti». La struttura ha consentito un ulteriore innalzamento degli standard qualitativi. È stato creato anche un Centro assistenza autorizzato disponibile per i clienti.

Particolare rilievo assume il Centro formativo, frequentato da oltre 350 baristi durante l’anno. Negli ultimi 24 mesi Uberti non nasconde le difficoltà legate alla pandemia e al calo dei consumi, come in tutte le realtà dell’Horeca, pur senza preoccupazioni particolari, considerata la solidità dell’azienda, «che ci ha consentito e ci consente di guardare al futuro con serenità», sottolinea Uberti. A maggior ragione se si considera che sono stati raggiunti i livelli pre-covid e che sono in atto forti incrementi delle vendite, «fermo restando che il caro energia si fa sentire, erodendo la redditività aziendale».  •. © RIPRODUZIONE RISERVATA