Cesari: «Brescia, una Perla di squadra»

Daniela Sabatino fra il direttore sportivo Cristian Peri e il patron
Daniela Sabatino fra il direttore sportivo Cristian Peri e il patron
Daniela Sabatino fra il direttore sportivo Cristian Peri e il patron
Daniela Sabatino fra il direttore sportivo Cristian Peri e il patron

Un presidente d’oro, anzi di perla: Giuseppe Cesari, al timone del Brescia, è il solo dirigente del calcio femminile ad aver conquistato il trofeo di Bresciaoggi. Le giocatrici della sua squadra si sono aggiudicate il riconoscimento quattro volte di fila: la prima perla è stata Cristiana Girelli, seguita da Martina Rosucci, Daniela Sabatino e Chiara Massussi. Quest’anno Massussi, di nuovo candidata, è arrivata seconda nel primo conteggio voti; con lei in lizza le compagne Mirella Capelloni, Karin Previtali e Veronique Brayda. «Ragazze che meritano tutte - commenta Cesari -, hanno giocato in Serie A e in Serie B e possono benissimo competere per i primissimi posti. Chiara è molto veloce, è una giocatrice brava e competente. Mirella è appena arrivata: per la sua esperienza la volevamo con noi. Karin è fondamentale a centrocampo e una persona come ce ne vorrebbero tante. Veronique è un capitano che non cambierei mai, riesce a dare la carica a tutte». Vincere il premio per quattro anni è un grande motivo di orgoglio: «Significa che stiamo lavorando bene». Nel 2018 il club ha rinunciato alla Serie A, ripartendo dall’Eccellenza e guadagnando subito la Serie C. Il sostegno dei tifosi non manca mai: «Ogni domenica abbiamo le gradinate piene: sono loro a votare la Perla. Pensando a ciò che il Brescia ha costruito nel tempo, direi che questo premio è del tutto meritato». CESARI ripensa alle ragazze che componevano la rosa qualche anno fa: «Girelli, Rosucci e Sabatino: giocatrici che oggi vediamo in Nazionale. Speriamo che le nostre attuali atlete facciano lo stesso percorso». Oggi tutti conoscono le prime tre Perle, ma a notarne il talento fu proprio Cesari. Le voleva a ogni costo: «Girelli, prima di arrivare da noi nel 2013, giocava nel Bardolino Verona: svincolarla è stata una lotta. Inoltre la nostra allenatrice di allora, Milena Bertolini, non la voleva». Girelli è stata più che all’altezza delle aspettative: «È forse la più completa calciatrice italiana, si adatta a ogni ruolo. Fantasista, gioca bene di piedi e di testa: non è solo alta, ma salta più in alto di tutti». Qualità che Girelli ha confermato nella Juve, segnando di testa molti dei gol che ne hanno fatto il capocannoniere di Serie A: 16 reti in questa stagione. Rosucci era imprescindibile a centrocampo: «Una ragazza che ci vuole in ogni squadra: non molla mai, trascina tutte le altre. Insostituibile per personalità e carattere, tecnicamente quando fa girare la palla non ce n’è per nessuno». Sabatino è stata la più prolifica attaccante del Brescia: «Daniela è speciale. Del resto porta il nome di mia sorella ed è nata lo stesso giorno di mia figlia». Soprannominata Pippo Inzaghi, rubava i gol: «È stata preziosa anche per far crescere la squadra, mi dava una mano con le più giovani. Una curiosità: è iper-scaramantica. Ha introdotto riti che andavano rispettati: per esempio, dopo l’ultimo allenamento prima della partita dovevo parlare alla squadra, altrimenti si arrabbiava». Dopo la Serie A, vincere di nuovo la Perla con Chiara Massussi non è stata una sorpresa: «Siamo pur sempre un’eccellenza nel calcio femminile bresciano». Avversari, tremate. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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