PALLONE-STORY

Tagliani, una grande
rivincita formato mondiale

di Alberto Armanini
La premiazione di Stefano Tagliani, Pallone d’Oro 2009 prima della sfida tra Concesio e Sebinia
La premiazione di Stefano Tagliani, Pallone d’Oro 2009 prima della sfida tra Concesio e Sebinia
La premiazione di Stefano Tagliani, Pallone d’Oro 2009 prima della sfida tra Concesio e Sebinia
La premiazione di Stefano Tagliani, Pallone d’Oro 2009 prima della sfida tra Concesio e Sebinia

Da grande deluso a trionfatore indiscusso. In dodici mesi Stefano Tagliani passa dal secondo posto - alle spalle di Sergio Piovanelli, Pallone d’Oro 2008 per soli 2 punti di vantaggio - all’incoronazione come re dei dilettanti. E ancora una volta il premio di Bresciaoggi fa segnare un record assoluto, ormai impossibile da eguagliare. Anzi, un doppio record.

IL 14 GENNAIO 2010 Tagliani diventa il primo giocatore di Promozione della storia a vincere il massimo riconoscimento dei dilettanti. E l’introduzione di Argento (dal 2012) e Bronzo (dal 2013), a meno di clamorosi ritorni al passato che al momento non sembrano possibili, fa si che sia anche l’unico. Il secondo primato riguarda poi il meccanismo di voto. Tra il 12 dicembre del 2009 e il 12 gennaio del 2010, infatti, il fantasista del Concesio riesce infatti nell’impresa di conquistare il primato sia tra i lettori di Bresciaoggi che tra i giurati. Un successo totale per un’incoronazione meritata. L’edizione 2009 del Pallone d’Oro è una tra le più toste. I giocatori del momento sono Mario Tagliente, Scarpa d’Oro in carica e trionfatore in Eccellenza con il Palazzolo, e Fausto Ferrari, trascinatore del Montichiari che di lì a poco vincerà lo Scudetto dei dilettanti. Tagliani però ha più appeal. Molti lettori lo avrebbero voluto vedere trionfare nel testa a testa con Piovanelli dell’anno precedente e non hanno dimenticato: la pioggia di tagliandini è istantanea. Impossibile scordarsi, oltre ai gol con la Bedizzolese e alle grandi prestazioni con il Concesio di Piero Cabassi, anche del suo curriculum: campione nel ’96 al prestigioso Torneo di Viareggio da capitano del Brescia (successo per 3-1 in finale al Parma di Gigi Buffon), gioca con le maglie di Casarano, Lecco, Andria, Biellese, Brescello e Carpi prima di «scendere» nel mondo dei dilettanti. Ecco perché il giorno della votazione finale entra papa in conclave. Sono soprattutto gli allenatori a volerlo incoronare. Felice Conforti, Beppe D’Innocenzi e Gianpiero Piovani lo votano come prima preferenza. Lo stesso accade con i voti di Cico Garbelli (diesse), Paolo Dosselli (Assoallenatori) e Nicola Cittadini, uno dei tre calciatori chiamati in giuria. Giornalisti e direttori sportivi si spaccano sui voti di Tagliente e Ferrari, con Keegan Bandera che a sorpresa conquista il quarto posto.

ALLO SPOGLIO i giochi son fatti. Tagliani vince con 75 punti davanti a Ferrari (67), Tagliente (58) e l’eterno Bandera, di poco fuori dal podio ma premiato con un bottino di 47 punti. Quello che accade dopo è una delle pagine più belle mai scritte da Bresciaoggi per il mondo dei dilettanti. La notizia della vittoria arriva ad un certo Andrea Pirlo, compagno di squadra di Tagliani in quel Viareggio ’96. La cosa fa il giro dello spogliatoio a Milanello. Ne esce un video in cui giocatori del calibro di Ronaldinho e Gattuso si complimentano per la vittoria. «Senza il sostegno della gente non sarei mai arrivato prima - racconta onorato Tagliani -. C’’è stata una mobilitazione di massa a Concesio e a Calcinato, dove vivo. Non potete immaginare la mia gioia per questo titolo». Gioia che raddoppia quando è lo stesso Pirlo, al primo galà del calcio bresciano, a consegnare il Pallone d’Oro a Tagliani. Dalle mani di un Campione del Mondo al neo Pallone d’Oro. E non solo a lui. A sorpresa, infatti, un Pallone alla carriera va anche a Battista Bandera, 45 anni e nessuna intenzione di smettere di far gol. 

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