l'intervista

Elena Lucchini: «Più risorse per i fragili Siamo attenti ai bisogni»

di Giuseppe Spatola
Parla l'assessore alla Famiglia, solidarietà, disabilità e pari opportunità. «Sono rimasta molto colpita dallo straordinario esempio che ci è arrivato da Brescia e da tutta la sua provincia durante la pandemia»
Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, disabilità e pari opportunità
Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, disabilità e pari opportunità
Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, disabilità e pari opportunità
Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, disabilità e pari opportunità

Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità, è nata a Voghera il primo aprile 1984. Laureata in Scienze Biologiche e Biomediche presso l’Università degli Studi di Pavia, è stata parlamentare dal 2018 al 2022. Rieletta in consiglio regionale nel gruppo Lega è stata riconfermata in giunta.

Assessore, il presidente Fontana le ha affidato deleghe molto delicate se si guarda al momento storico che stiamo vivendo. Sente la responsabilità di dover sostenere le famiglie in questo contesto?

La nostra Regione ha affrontato una pandemia e ha dovuto subire i contraccolpi economici delle tensioni internazionali. Per questo, abbiamo adottato piani straordinari di intervento per la ripresa dei nostri territori. Nulla però è più straordinario dello sforzo quotidiano che vogliamo mettere in campo per sostenere le famiglie lombarde. La mia responsabilità sarà quella di essere costantemente all’altezza delle esigenze e dei bisogni delle nostre famiglie.

Quali priorità per i primi 100 giorni di mandato?

La priorità è per me il miglioramento della qualità della vita delle nostre famiglie. Offrendo risorse e rafforzando i servizi, tutelando i minori e gli anziani, sostenendo percorsi innovativi e personalizzati per i disabili e fragili. Intervenendo su marginalità e disagio giovanile. Un società inclusiva è una società dove tutti possono vivere meglio.

Cosa intende per «solidarietà sociale»?

È la capacità di programmare e predisporre piani di azioni che sappiano conciliare i bisogni di comunità sempre più complesse. A Regione Lombardia spetta il compito di confrontarsi con le esigenze contrapposte salvaguardando un senso di solidarietà che è il fondamento dei primati della nostra regione. E la solidarietà è un patrimonio materiale e immateriale che ci consente di crescere tutti insieme.

Una provincia come Brescia è complessa e la pandemia ha allargato le diffidenze sociali. Ha avuto modo di pensare ad azioni mirate per il sostegno dei redditi?

Sono rimasta molto colpita dallo straordinario esempio che ci è arrivato da Brescia e da tutta la sua provincia. Durante e dopo la pandemia avete testimoniato un senso autentico di generosità e identità. Le ferite economiche e sociali vanno rimarginate in fretta. Disponiamo di un Piano per i Servizi e il contrasto alla povertà ma vorrei predisporre, dopo un confronto con il vostro territorio, azioni mirate sulla scorta delle esigenze bresciane.

Proprio a Brescia nasce e lavora la prima associazione italiana per le famiglie numerose presieduta da Antonello Crucitti. Non tutti hanno paura di fare figli, ma chi ne ha tanti ha problemi importanti da affrontare nel quotidiano ad iniziare banalmente anche dal cibo…

Le famiglie numerose sono le ambasciatrici del coraggio e della forza. Il mio assessorato si occupa anche di Diritto al Cibo con interventi di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari. Progetti finalizzati a sostenere beneficiari diretti grazie a sinergie tra soggetti pubblici e privati del territorio per tutelare il diritto di accesso al cibo e del contrasto alla povertà alimentare.

Sul fronte della disabilità la Regione che azioni ha intenzione di mettere a terra?

La disabilità è al centro della nostra azione di governo. Le risorse a disposizione del PAR, il Piano d’azione Regionale per le annualità 2021-2023, superano il miliardo, mettendo insieme tutte le linee di finanziamento. Queste importanti risorse vanno però indirizzate al meglio e per questo la recente approvazione del Caregiver familiare e la legge sulla Vita Indipendente ci permettono di innovare anche l’offerta di servizi: sempre più attenta ai bisogni e desideri individuali dei singoli.

In molti parlano di Pari opportunità. Ma in concreto come si possono declinare nella società moderna?

Il mio impegno sarà a sostegno della Conciliazione Vita Lavoro. Un sfida complessa che richiede l’attenzione di tutti. Imprese, sistema scolastico, associazioni. Uomini e donne sono chiamati alla responsabilità e al desiderio di cura nei confronti di figli e familiari anziani. Le istituzioni, pertanto, devono essere al loro servizio, accrescendo consapevolezza e potenziando l’accesso a innovative opportunità di sostegno dei carichi familiari.

Il Terzo settore soprattutto a Brescia spesso si sostituisce alle carenze delle istituzioni. È consapevole che il settore va sostenuto concretamente?

Il contributo delle associazioni e dei volontari che compongono il Terzo Settore è il contributo più prezioso che viene donato alla nostra comunità. Regione Lombardia ha sempre voluto ispirarsi ai principi della sussidiarietà valorizzando questo importante patrimonio, auspicando sempre collaborazione e confronto. Grazie al nuovo Bando per l’attività d’interesse generale del Terzo Settore metteremo a disposizione, per il Biennio 2023-2025 risorse importanti: 10 milioni.

E per i fragili e le loro famiglie c’è un piano per non lasciarli soli? Ad esempio sull’Autismo?

Domenica ricorre la giornata mondiale sulla consapevolezza dell’Autismo e al di là delle misure dedicate, come il Fondo per l’Autismo o i voucher, sono consapevole che la prima risorsa di sostegno per chi soffre di disturbi dello spettro autistico sono proprio le famiglie e i volontari. Grazie allora a tutte le famiglie bresciane che con dedizione, umanità e intelligenza si prendono cura di bambini, adolescenti e adulti con autismo.•.

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