QUANDO SERVE AIUTO

Famiglia e pet, il benessere deve legare

di Giada Ferrari
L’amicizia deve essere «a sei zampe» e la salute è necessario che sia un presupposto fondamentale sia per i padroni che per gli animali. L'affaticamento durante la gestione è un sintomo comune a tanti ma al quale si può porre rimedio Rivolgersi al professionista giusto è la soluzione
Il benessere uomo-animale è fondamentale in famiglia
Il benessere uomo-animale è fondamentale in famiglia
Il benessere uomo-animale è fondamentale in famiglia
Il benessere uomo-animale è fondamentale in famiglia

Se nel mondo umano è sempre più normale scegliere di affidarsi e consultare più di un professionista per la propria salute e benessere, questo ancora non accade nel mondo animale. Non solo in termini di scelta di più figure professionali per il proprio pet, ma anche e soprattutto per la gestione dei problemi legati agli stessi e le sfide che le famiglie possono incontrare nella cura degli animali domestici e per le quali possono necessitare di aiuto. «Sono tante le famiglie che, ad oggi, si trovano in uno stato di affaticamento nella gestione dei loro pet - spiega Giulia Reali, educatrice cinofila di Itineris Asd di Castenedolo -. Se c’è qualcosa che mi mette in difficoltà nella gestione del mio animale perché non devo aiutare anche me stesso? Normalizziamo il concetto di diversi professionisti per il bene di tutta la famiglia».

L’idea è parlare di un benessere totale e condiviso che unisce, se necessario, il sostegno agli amici a quattro zampe a quello umano. Spesso per stigmi sociali, le persone possono sentirsi a disagio nel cercare aiuto da professionisti come gli psicologi, specialmente quando si tratta di questioni riguardanti gli animali. Tuttavia, è centrale comprendere che cercare supporto professionale non significa essere malati o anormali: «Il professionista è sempre di aiuto - dice Giulia Bianchini psicologa -. Le persone dovrebbero capire che fare una seduta può essere inizialmente una valvola di sfogo, che permette poi al professionista di comprendere come e se agire».

L’approccio multidisciplinare è la soluzione per tutte le specie, per trovare strumenti nuovi atti ad affrontare le sfide che la gestione degli animali domestici può creare. Questo significa coinvolgere una varietà di professionisti, come psicologi, educatori, veterinari e altri esperti pertinenti, per affrontare in modo completo le questioni che possono sorgere. L’approccio multidisciplinare può aiutare a comprendere meglio le esigenze degli animali, a sviluppare strategie di gestione più efficaci e a supportare le famiglie nel loro percorso. È chiaro che normalizzare l'idea di consultare professionisti per la gestione degli animali è di vitale importanza. Nella società attuale, dove gli animali domestici sono sempre più presenti nelle famiglie e considerati membri effettivi, è essenziale sviluppare un'empatia condivisa e sospendere il giudizio nei confronti di coloro che cercano aiuto. «La nostra società tende ad essere giudicante - prosegue Bianchini -. Tuttavia, ognuno di noi vive la stessa cosa in maniera diversa, da qui nasce l’esigenza del rispetto per ciò che provano e pensano gli altri, e se necessario sostenerli ed aiutarli nel percorso di vita».

Frustrazione, affaticamento, errate aspettative nei confronti dei pet e confronto con altri animali conosciuti o posseduti, questi sono solo alcuni dei casi che possono mettere in difficoltà le famiglie. Tanto da prendere in considerazione l’idea di abbandonare o rinunciare al proprio animale. Risulta chiaro che il percorso educativo non è solo in una via, ma deve essere una crescita condivisa e, se l’umano necessita di sostegno, è corretto fornirglielo «Il rapporto con gli animali crea dinamiche molto simili a quelle con gli umani, chi vive con un pet riesce a comprenderle - chiude Bianchini -. Dobbiamo imparare a prenderne atto ed accettare che anche in questo caso il sostegno psicologico può essere un valido aiuto». •.

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