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Pet therapy e coccole, arrivano le chiocciole giganti africane

di Alina Polonska
Il guscio può misurare 16-18 centimetri di lunghezza. Facili da accudire ma è meglio avere un terrario. L’allevatore: «Usate con bambini autistici e non vedenti hanno dato risultati positivi»

Mentre alcuni, al solo sentirle nominare, pensano alla loro ricetta preferita a base di lumache, c’è chi acquista le chiocciole giganti africane per avere un animale domestico facile da gestire e capace di infondere calma e tranquillità. Diversamente dalle chiocciole nostrane, quelle africane non mostrano timore nei confronti degli esseri umani e si lasciano accarezzare senza ritirarsi nel loro guscio.

Le caratteristiche

«Il guscio delle lumache africane raggiunge una lunghezza di circa 16-18 centimetri – spiega Matteo Russo, allevatore di lissachatina reticulata (nome scientifico della lumaca gigante) a Vignola, in provincia di Modena –. Si tratta di animali ermafroditi e, due individui soltanto, possono arrivare a generare fino a 250 chiocciole in un anno». Motivo per il quale serve grande attenzione da parte di chi li adotta o li alleva: «È fortemente consigliato adottarne soltanto un esemplare ed evitare di rilasciarlo in natura, dato che fa parte degli animali più invasivi al mondo».

Come allevare le chiocciole

Per ospitare una chiocciola africana gigante in casa, è preferibile utilizzare un terrario o, in alternativa, una scatola in plastica allestita con fibra di cocco e terreno biologico. Quando le temperature si abbassano, l’acquisto di un tappetino riscaldante preserva la chiocciola dalla necessità di entrare in letargo. Semplice da gestire anche l’alimentazione. La sua dieta si compone principalmente di ortaggi ma, per stimolare la crescita del guscio, è essenziale integrare con l’osso di seppia e fornire periodicamente fonti proteiche come carne cruda o crocchette per animali domestici.

Pet therapy

«La maggior parte dei miei clienti sono prevalentemente famiglie con bambini - racconta Matteo Russo –. Le chiocciole africane vengono spesso acquistate per coinvolgere i figli nella cura di un animale domestico, incentivando in questo modo un senso di responsabilità fin dall’infanzia». Sono, inoltre, particolarmente adatte alla pet therapy: «Un’associazione della Puglia, a cui ho fornito alcuni esemplari - continua l’allevatore -, le ha impiegate nell’interazione con bambini non vedenti e con bambini autistici. I risultati sono stati molto positivi: il semplice gesto di tenerle in mano calmava i bambini».

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