La storia

Ecco il falco più veloce d’Italia. È bresciano il Jacobs dei rapaci

Il vincitore dei «tricolori» volando per 200 metri in 10 secondi è lo stesso arruolato a Lonato per scacciare i piccioni
Il falco gardesano Spidy e la coppa vinta a Montecatini
Il falco gardesano Spidy e la coppa vinta a Montecatini
Il falco gardesano Spidy e la coppa vinta a Montecatini
Il falco gardesano Spidy e la coppa vinta a Montecatini

 Il suo lavoro di «spaventa piccioni» lo fa bene. Ma il falco arruolato da diversi anni a Lonato per il «Bird control», l’operazione per allontanare i piccioni dal centro storico, ha rivelato anche un talento unico e imbattibile: è lui il falco più veloce d’Italia, il Marcell Jacobs dei rapaci tricolori, il campione.

Lo ha decretato pochi giorni fa la gara nazionale tenuta all’ippodromo Sesana di Montecatini Terme, in Toscana, dove si è svolta la prima competizione nazionale di «Italian falcon race»: una gara di velocità riservata a questi uccelli dove viene misurato lo «sprint» in volo radente sulla distanza di 200 metri.

La sfida

Falchi e falconieri provenienti ovviamente da tutta la penisola si sono cimentati nei «lanci» per una intera giornata. Per essere selezionati la velocità non doveva essere inferiore ai 90 km. Ebbene, il rapace lanciato dal falconiere Giovanni Patti di Raffa di Puegnago, che si chiama Spidy ed è lo stesso che opera nei cieli di Lonato, ha vinto la gara di volo radente a mani basse, con un tempo da fare invidia a Jacobs: 200 metri in 10 secondi netti.

«Per ottenere un risultato così elevato è fondamentale che il rapace sia addestrato bene al volo radente al suolo - spiega il falconiere -. Alcune specie come quello pellegrino tendono facilmente a guadagnare quota non raggiungendo la velocità massima che si può ottenere solo in linea retta».

Gli applausi.

«Mi sono congratulato con il falconiere - commenta l’assessore all’Ecologia del Comune di Lonato, Christian Simonetti, sostenitore del controllo dei piccioni con il lancio del falco -. All’inizio ero incredulo e dubbioso, poi mi sono dovuto convincere della capacità di questi rapaci di allontanare i piccioni dai centri abitati, dove creano problemi di natura igienico-sanitaria legati al guano su tetti e monumenti. Con i falchi l’allontanamento dei piccioni non è crudele, non prevede veleni o abbattimenti, ma fa leva sulla naturale paura degli uccelli per questo rapace, che disturba la colonia inducendola ad allontanarsi. E i risultati si vedono. Nei prossimi giorni riprenderanno per l’ottavo anno i lanci del falco: è il nostro campione».

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