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Luna Rossa, il «disinibito» si abbina con sapori decisi

VINI D'ITALIA. Il prodotto della «Caminella», medaglia di bronzo al Decanter World Wine Awards 2012

Qualcuno lo ha già battezzato «l'Amarone della Valcalepio». Di certo è un rosso importante, di grande personalità e struttura, talmente interessante da essersi meritato la medaglia di bronzo al Decanter World Wine Awards 2012. Un riconoscimento conquistato dall'azienda vitivinicola Caminella di Cenate Sotto (Bg) con il «Luna Rossa» 2008, sensuale blend di Cabernet Sauvignon (40%), Merlot (55%) e Pinot Nero (5%). Siamo nell'area della Valcalepio, che ha ottenuto la Doc nel 1976 per due tipologie (rosso e bianco) e dove, da allora, i viticoltori locali hanno iniziato una battaglia per salvare quel che restava della viticoltura collinare.
Oggi, come dimostra anche il risultato ottenuto da Caminella, la zona sembra raccogliere i frutti di un lungo cammino di affermazione: basti pensare che il Luna Rossa ha saputo emergere da un parterre di 14.119 vini in concorso, risultando terzo in assoluto. Non male per una piccola realtà produttiva da 45 mila bottiglie, che ha voluto concentrare tutta la propria sapienza in questo prodotto il cui nome non è estraneo alla «Luna Rossa» di Prada: gli scafi della famosissima imbarcazione vennero del resto costruiti a Nembro, non lontano dai vigneti di Cenate dove maturano le uve per il vino, che è stato tra le etichette selezionate dall'America's Cup 2007-2009.
«Luna Rossa» viene prodotto con quanto ottenuto da un vigneto da sette ettari allevato a Guyot con 4.500 piante/ha, a un'altimetria di 350 metri sul livello del mare. La vendemmia viene effettuata manualmente, in piccole cassette, le uve sono sottoposte a un breve appassimento. La vinificazione prevede una spremitura soffice con fermentazione a temperatura controllate in vasche inox per 15-20 giorni: l'affinamento avviene per 18-24 mesi in piccole botti di rovere, cui seguono sei mesi di riposo in bottiglia prima dell'immissione sul mercato. La gradazione di 13,5% vol testimonia non solo struttura ma anche personalità e carattere di un rosso «disinibito», da sperimentare a tavola in abbinamenti con sapori netti e piuttosto decisi, ma anche nelle conversazioni di fine pasto.

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