Se il robot pensa come noi: il nodo della convivenza uomo-macchina

I robot di star wars, R2-D2 e 3-CPO
I robot di star wars, R2-D2 e 3-CPO
I robot di star wars, R2-D2 e 3-CPO
I robot di star wars, R2-D2 e 3-CPO

Lavorano con precisione, e senza fatica, nella filiera produttiva. Accompagnano i passeggeri nei terminal aeroportuali al loro gate, con garbo. Preparano cocktail misurando e miscelando ingredienti. Interagiscono con tutti noi, rispondendo alle nostre domande. Un dato è certo: i robot collaborativi fanno parte del nostro presente così come saranno al centro del nostro futuro. Alimentando, allo stesso modo, speranze e paure. Proprio di questo si parlerà nel panel «L'evoluzione del rapporto fra uomo e macchine intelligenti tra promesse e minacce» del primo Festival del Futuro, che si terrà a Verona all’auditorium della Fiera il 16 e 17 novembre.

 

Un argomento che sarà trattato con la collaborazione di un centro che in Italia fa scuola nel settore: l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che sarà rappresentato sul palco da Gianmarco Montanari, direttore generale. Dialogheranno con lui Alfonso Fuggetta, ceo di Cefriel, Salvatore Majorana, direttore del Parco Scientifico e Tecnologico Kilometro Rosso, Vincenzo Russi, CEO di e-Novia, e Andrea Cuomo, founder di Sacertis.

 

Esperti del settore, dicevamo. IIT infatti è conosciuto (anche) per iCub, il robot umanoide. «I come in "I Robot" e Cub come cucciolo d'uomo (man-cub) del Libro della Giungla di Kipling, è stato progettato specificatamente per supportare la ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale (AI). iCub è alto 104 centimetri, circa quando un bimbo di cinque anni, ed è in grado di gattonare, camminare e sedersi per manipolare oggetti. Le sue mani sono state progettate per supportare complesse azioni di manipolazione», così lo racconta il sito dell’Istituto. Mentre Russi racconterà la storia di Yape, il robot portapacchi completamente made in Italy (e-Novia, infatti, è una fabbrica di imprese che ha sede a Milano) che sta girando il mondo: scelto da Japan Post per dei test, ora fa altrettanto accompagnando i viaggiatori nei (larghi) spazi dell’aeroporto di Francoforte.

 

Ma i robot, quindi, sono una minaccia o una possibilità? H.James Wilson e Paul R.Daugherty, di Accenture, la pensano così: «Se è vero che l’intelligenza artificiale modificherà radicalmente il modo di portare a termine un lavoro e il soggetto che lo compie, è vero anche che l’impatto maggiore della tecnologia sarà quello di integrare e potenziare le capacità umane, non di rimpiazzarle». E così sia.