L'auto del futuro

Auto del futuro, prima del 2028 niente file nei negozi della Mela per la Apple Car

L'azienda di Cupertino ha annunciato l'ennesimo ritardo del progetto Titan

Ancora uno scivolone per il progetto Titan (conosciuto anche come T172) che Apple ha varato dieci anni fa.

Nonostante ingenti investimenti - si parla di 3 miliardi di dollari - la presentazione di un'auto dotata di funzionalità avanzate di guida autonoma che era prevista per il 2026 avverrà «non prima del 2028», come dichiarato dalla stessa Casa di Cupertino.

Le ragioni di questa parziale debacle, si legge sul magazine americano Robb Report, non sono note, ma quello che si sa - parzialmente anche in modo ufficiale - è che il progetto è stato rivisto più volte e ha subìto una serie di riorganizzazioni nelle strategie e nel personale quasi sempre 'sottratto' ad altre grandi Case automobilistiche.

Agli inizi del programma Titan, nella seconda metà dello scorso decennio e dopo lo stop delle trattative segrete con Bmw e Mercedes, Apple aveva aperto un laboratorio automobilistico Berlino, composto da circa 15-20 persone 'di alto livello' e provenienti dall'industria automobilistica tedesca. che lavoravano su questioni come i concetti di "Apple Car".

All'epoca si era parlato anche di una possibile collaborazione produttiva con l'austriaca di Magna Steyr. Nel maggio 2016, si diceva che Bob Mansfield (ex responsabile tecnologico Apple, uno dei padri i iPhone, iPad e MacBookAir, richiamato in azienda per questo progetto) avesse annunciato ai dipendenti una prima sterzata della strategia Titan.

Apple non avrebbe dovuto competere direttamente con Tesla, ma andare oltre. L' idea originale di un'auto elettrica che dava accesso al conducente e veniva avviata- tramite l'impronta digitale e parzialmente autonoma sarebbe passata - secondo Mansfield a qualcosa di più ambizioso.

Negli anni però le difficoltà (e gli insuccessi) hanno più volte penalizzato l'idea Titan e la sua realizzazione. Con il maturare delle esperienze nella guida autonoma a Cupertino ci si rese conto che progettare e produrre una vettura elettrica che interagisse con gli occupanti come un gigantesco smartphone - comprese migliaia di App e di servizi anche a pagamento - e che si muovesse in autonomia di livello 4, era complicato anche sul piano legislativo e soprattutto dei ritorni del buisness.
In questa fase il fattore che maggiormente allontanò Apple dall'idea originaria della sua auto fu il rapporto con la catena di fornitura.

Abituata con i vari iPhone e iPad a poter esercitare un controllo determinante sui fornitori di parti staccate e di assemblaggio conto terzi, la Casa di Cupertino dovette confrontarsi - senza successo - con i produttori del settore automotive che non intendevano impegnarsi in una Apple Car per le maggiori spese di sviluppo e soprattutto per una produzione numericamente contenuta.

Robb Report riferisce che ora la società della Silicon Valley pensa ad un'auto relativamente più semplice con sistema operativo da aggiornare via Cloud (non è proprio una novità) e con caratteristiche - che si tratti di guida autonoma o meno - capaci di attirare una clientela giovane o comunque attenta al rapido progresso delle tecnologie digitali.

Molti contatti sono in corso per trovare un partner 'auto' come, indicano i media americani, quell con Hyundai, Nissan, General Motors, Magna, Porsche e perfino Foxconn ed LG.

Ma resta il dubbio che Apple possa riuscire in qualche modo a sviluppare e produrre un modello elettrico secondo questo nuovo traguardo temporale. Dopotutto, commenta Robb Report, entrare nel gioco delle auto elettriche è difficile, come testimoniano Rivian e Lucid. 

 

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