Alla fine Matilde ha «sloggiato», come le aveva dolcemente suggerito mamma Federica, con qualche giorno di ritardo rispetto alla data presunta, giustappunto per salutare l’anno dei Giochi olimpici di Parigi ed esibendo con i suoi 3,9 chilogrammi un bel paio di piedini che per lunghezza potrebbero essere scambiati per pinnette. Buon sangue non mente, si direbbe.
Il primo obiettivo
Oggi, 7 gennaio, o al più tardi probabilmente domani, conoscerà la sua nuova casa e fra meno di sette mesi si immergerà nel clima olimpico di Parigi. «Sarebbe il nostro sogno», ammette il neopapà Matteo Giunta. «Avrà sette mesi e forse non comprenderà fino in fondo ma sarà bello farle respirare l’atmosfera dei cinque cerchi». E prosegue: «Vedremo come organizzarci con Federica impegnata nella commissione atleti del Cio e rappresentante del Coni».
Un cambiamento radicale
Un figlio cambia la vita e quella di Matteo Giunta dovrà frazionarsi fra il ruolo di padre, di allenatore, senza dimenticare che i quattro pitbull amano stare anche fuori casa. «Sarò un po’ impegnato, ma non sarà né fatica né sacrificio. Mi farò in quattro per Matilde e Federica, organizzando tempo e tempistiche per mia figlia e mia moglie, non vedo problemi».
La scelta del nome
Nata all’ospedale di Negrar lo scorso 3 gennaio, Matilde crescerà a due passi dal centro federale Castagnetti. «Il nome ci è piaciuto subito, e un po’ ci siamo ispirati alla bisnonna di Fede, una donna forte di carattere. Impareremo giorno dopo giorno ad essere genitori in questa bellissima avventura tutta da scoprire. Vedere crescere una creatura frutto dell’amore di due persone è pura felicità”.
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Un futuro da scrivere
Nell’ultimo mese di gravidanza e dopo il dramma di Giulia Cecchettin, Federica Pellegrini aveva pubblicato un post dedicato alla figlia. «Nella nostra nuova coscienza cercheremo di dare il meglio, educando Matilde con rispetto, come avevano fatto con noi i nostri genitori, veniamo da famiglie molto unite. Però ci sono anche gli altri, la società e le frequentazioni che Matilde troverà nel suo cammino. Noi le staremo accanto nel suo lungo cammino di crescita, consapevoli che il mestiere di genitori è fra i più difficili perché non c’è nulla di scontato».
Una scelta libera
Soprattutto, se sulla Divina continueranno ad accendersi i riflettori dopo una carriera da star del nuoto internazionale, toccherà a papà Matteo alleggerire Matilde da un matronimico così ingombrante e da un destino che in molti sperano. «Non ci nascondiamo, la nostra passione è la vasca. Matilde dovrà saper nuotare, ma se vogliamo insegnarle accetteremo le sue scelte, sport individuale o di squadra. Ogni disciplina è fondamentale perché educa ad affrontare la vita, a non abbattersi, a sognare, e a organizzarsi per la scuola».
E con questa dichiarazione, Giunta si rituffa... in piscina. È atteso, infatti, al centro federale per l’allenamento con i suoi ragazzi. Anche loro sognano Parigi. Sono Luca Pizzini, Giacomo Carini, Silvia Scalia, Mattia Zuin, Martina Carraro.
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