la mostra

Gli occhi di Balotelli brillano al Mudec di Milano: SuperMario icona in un corner a lui dedicato

di Alessandro Gatta
Cuore bresciano al Museo delle Culture: il giocatore, ex Milan e Inter in vetrina per «Milano globale. Il mondo visto da qui»

La stagione delle grandi mostre illumina il Mudec di Milano: già in corso «Short&Sweet» di Martin Parr, «La metamorfosi della figura» dedicata a Pablo Picasso e ancora «Exposure», ovvero arte, cultura e moda dentro e fuori la vetrina. Il 27 marzo verrà inoltre presentata «Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo».

Balo in mostra

Ma tra le sale del Museo delle Culture batte forte un cuore bresciano, quello di Mario Balotelli: è nella collezione permanente, rinnovata dalla fine del 2021 con il nuovo allestimento «Milano globale. Il mondo visto da qui», che il Supermario nostrano (ri)appare in tutto il suo splendore, con un corner a lui tutto dedicato.

Fa parte della sezione 5, «Afrodiscendenti nella Milano globale», metropoli multiculturale vista attraverso gli occhi degli afrodiscendenti che vi abitano, «con l'obiettivo di mostrare come contribuiscano a cambiare la città e il senso dell'essere milanesi e italiani». Bresciano doc ma milanese d'adozione dopo le esperienze con Inter e Milan, Balotelli è protagonista de «La giovane Italia», ritratto del 2011 di Paolo D'Alessandro (al Mudec in stampa digitale su tela: proviene da una collezione privata di Pavia) nato nel 2011 in occasione di «Risorgimenti», mostra celebrativa dei 150 anni dell'Unità d'Italia a cura del Museo del Risorgimento di Pavia.

Il significato

L'opera cerca di ribaltare la prospettiva sulla storia del Belpaese, vestendo il presente in livrea ottocentesca: un Mario Balotelli del XIX secolo, «in bilico – scrive il Mudec – tra mille vettori e storiografie alternative, cultura alta e pop, storia e gossip, razzismi e integrazione, politica e pallone». Porge il fianco a un quadro di Dennis Owusu-Ansah, artista di origini ghanesi residente negli States e che ritrae Balotelli nelle coloratissime vesti di un sovrano ashanti del Ghana, immagine che lo stesso Balotelli aveva postato sulla sua pagina Facebook per rispondere agli insulti razzisti.

«Un razzismo, non intenzionale ma irriflesso – scrive ancora il Mudec – traspariva anche dalla vignetta di Valerio Marini sulla Gazzetta dello Sport in cui Balotelli era ritratto come King Kong sull'Empire State Building, sostituito dal Big Ben di Londra dove si giocavano i campionati Euro 2012. Il giorno dopo erano seguite le scuse del giornale». A proposito di Europei (formidabili quegli anni, ricordate la doppietta in semifinale con la Germania?): il percorso dedicato a Balotelli si chiude con la copertina di Time, il ritratto in prima pagina del novembre 2012 che lo ha consacrato nell'elite dei pochi italiani celebrati dal magazine: prima di lui soltanto Mario Monti, Silvio Berlusconi, Sofia Loren, Giorgio Armani, Sergio Marchionne e Luciano Pavarotti.

Un viaggio al Mudec vale sempre la pena (siamo in zona Tortona, a pochi passi dal cinema Mexico, altro cimelio da visitare almeno una volta nella vita): ancor di più nel pieno di una stagione di grandi mostre. Picasso e Martin Parr: non serve altro.

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