Una "passeggiata" fino al Rifugio Antermoia in val Udai, nel cuore del Catinaccio

di Andrea Ravarini
aravarini@gmail.com
Il Rifugio Antermoia  Nel Catinaccio settentrionale
Il Rifugio Antermoia Nel Catinaccio settentrionale
Il Rifugio Antermoia  Nel Catinaccio settentrionale
Il Rifugio Antermoia Nel Catinaccio settentrionale

I sentieri delle dolomiti della Val di Fassa sono decisamente affollati in estate, ma è ancora possibile trovare delle valli con un carattere selvaggio, come la Val Udai che risaliremo con l’itinerario di oggi per raggiungere il Rifugio Antermoia e l’omonimo lago, considerato il cuore del Catinaccio sia per la posizione che per la sua «romantica» forma!

La partenza

Punto di partenza è il piccolo comune sparso di Mazzin (Tn) dove, risalendo la statale SS48, un centinaio di metri oltre la caratteristica chiesa di Santa Maria Maddalena sulla destra si trova un grande parcheggio, per ora ancora gratuito. Ritorniamo verso il centro, portandoci nella parte alta del paese percorrendo la Strèda Dò Ruf (cioè in ladino Strada del Rio) che per l’appunto costeggia il torrente Udai. Al termine dell’abitato la strada diviene acciottolata e continua salire in prossimità del ruscello con il segnavia 580. Successivamente da sinistra si unisce il sentiero 579 che giunge da Pera di Fassa: proseguiamo su terreno sconnesso all’interno del bosco di Soscorza. Passati in prossimità della scenografica cascata Spina de Lech (Spina del Lago), spostandoci alcune volte da un lato all’altro del torrente, risaliamo l’ultimo tratto della gola: usciamo così dalla Valle di Udai per cambiare repentinamente paesaggio, sbucando nei verdi prati dell’altipiano del Pian da le Gialine, dove si trova la località Camerloi.

Una passeggiata tra i mufloni

Qui è talvolta possibile incontrare dei branchi di mufloni, ungulati che siamo soliti associare alla Sardegna, ma che, a seguito di una reintroduzione negli anni ’70, sono presenti con un significativo numero di esemplari anche in questa zona della Val di Fassa: la popolazione è però oggi in netto calo, in quanto facile preda dei lupi che sono spontaneamente tornati a frequentare queste aree negli ultimi anni. Incontriamo un bivio, dove da destra giunge il sentiero 577 che sale dalla Val de Dona e dall’omonimo rifugio non molto distante da qui: proseguiamo verso ovest, tenendo la sinistra e passando nei dintorni del Passo delle Ciaregole senza tuttavia raggiungerlo. Arrivati al Passo de Dona davanti a noi si staglia il paesaggio roccioso del Vallone di Antermoia, con la cima del Catinaccio-Kesselkogel, la Croda del Lago e la Cima di Larsec; alle nostre spalle, invece, i verdi prati di Camerloi fanno risaltare le rocce dolomitiche del vicinissimo Sassopiatto, affiancato a sinistra dal gruppo Puez-Odle e a destra da Sella e Marmolada. In pochi minuti, in leggera discesa, raggiungiamo così la meta di giornata, il rifugio Antermoia affacciato sulle trasparenti acque del vicino lago.

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