Zaino in spalla

Dal Passo Gavia al Monte Gaviola

Il Lago Bianco Una bellezza che deve essere conservata
Il Lago Bianco Una bellezza che deve essere conservata
Il Lago Bianco Una bellezza che deve essere conservata
Il Lago Bianco Una bellezza che deve essere conservata

Il Passo del Gavia è uno dei posti più belli delle Alpi. Ed il Lago Bianco è il suo gioiello più prezioso. Purtroppo lassù si sta commettendo un grave errore: lavori per incanalarne le acque e rifornire con esse gli impianti di innevamento artificiale di Bormio. In pieno Parco (non più nazionale) dello Stelvio? Nevica sempre meno ed investire denaro in impianti sciistici oggi pare davvero antieconomico. Prima di danneggiare così il patrimonio pubblico sarebbe bene riflettere negli. Le foto apparse sui giornali, anche su Bresciaoggi, documentano il danno. Oggi, quasi come una sorta di appello a salvare il bellissimo Lago, riproponiamo un itinerario già descritto anni fa con la rubrica «Zaino in Spalla», un omaggio alla selvaggia bellezza del Passo Gavia. Si tratta di una facile escursione, adatta a tutti, che porta agli oltre tremila metri del Monte Gaviola il quale, con la sua aguzza piramide, domina il valico e il lago. Si parte di fronte al rifugio Bonetta posto proprio sul passo, dall'altro lato della strada. Si segue per un tratto il sentiero numero 2 dell’Alta Via Camuna che costeggia le fredde acque del Lago Bianco (ma i lettori che percorreranno l'itinerario riusciranno ancora godere del loro caratteristico e fantastico colore?). Prima di un ponticello abbandoniamo l'Alta Via Camuna per deviare a destra su una mulattiera che, in mezzo a muri a secco e resti di trinceramenti della Grande Guerra, si porta sotto la bella piramide del Monte Gaviola. Si sale a zigzag il ripido fianco del Monte Gaviola su un comodo e largo sentiero. Superata una costola della montagna, a circa 2.850 metri di quota, si prosegue sino ad un panoramico poggio con un grosso ometto. Siamo ad una larga sella tra il Monte Gaviola e la poco più bassa Cima del Lago Bianco (non indicata sulle carte). Il sentiero prosegue sulla destra in un brullo e desertico paesaggio dove il panorama si allarga ad ogni passo successivo sino alla croce in legno che troneggia sulla vetta. Magico orizzonte: a settentrione c’è l’Ortles, il Gran Zebrù; lì vicino si erge maestoso il Corno dei Tre Signori, dall’altra parte della Val Camonica si stendono i ghiacciai e le cime granitiche della Presanella, dell’Adamello e del Baitone che si presentano con il loro versante più severo. E poi la Cima di Pietrarossa, il Monte Gavia che con le sue rocce rossastre domina il sottostante visibile edificio del Rifugio Bonetta; verso Ovest i ghiacciai del lontano gruppo del Bernina. Sotto di noi da un lato il Lago Nero e dall'altro il Lago Bianco completano lo splendido quadretto all’insegna della natura, che si auspica di poter continuare ad ammirare anche in futuro. faucame@gmail.com

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