Zaino in spalla

Il Lago Nero in Valtellina bagna un paesaggio da sogno

di Andrea Ravarini
Aravarini@gmail.com
La Val Grosina, nel versante Retico della Valtellina ideale per il trekking e sempre più apprezzata anche dagli amanti del cicloescursionismo
Verso il Passo di Verva  Insolita nevicata di inizio settembre
Verso il Passo di Verva Insolita nevicata di inizio settembre
Verso il Passo di Verva  Insolita nevicata di inizio settembre
Verso il Passo di Verva Insolita nevicata di inizio settembre

La Val Grosina, nel versante Retico della Valtellina, è una valle ampia, ricca di laghetti alpini e delimitata da una serie di cime oltre i 3.000 metri: ad oggi è ancora una meta non troppo affollata (se si escludono i fine settimana del periodo estivo!), ideale per il trekking e sempre più apprezzata anche dagli amanti del cicloescursionismo.

L'itinerario

Con l’itinerario che proponiamo oggi saliremo ai piedi dell’imponente Cima Piazzi per raggiungere il Lago Nero. Lasciamo la statale 38 della Valtellina all’altezza di Grosio e, sulla sinistra per chi risale la valle, prendiamo la strada a pagamento che in circa quindici chilometri ci conduce a Eita, in un’ampia conca che ospita alcune baite, un rifugio e una chiesetta con il caratteristico campanile staccato. Parcheggiata l’auto, imbocchiamo in direzione nord il segnavia 201, che in questo tratto coincide con il Sentiero Italia (SI), prendendo in leggera salita la sterrata che taglia a mezza costa il versante orientale del Sasso di Conca. Superato un tratto incassato nella roccia, incontriamo un bivio da cui, con una veloce deviazione verso destra, scendiamo ad un ponticello sul torrente per raggiungere il ben visibile Rifugio Falck. Ritornati sui nostri passi sino alla strada principale, proseguiamo lungo la valle, incontrando il laghetto Acque Sparse, circondato da aree pic-nic attrezzate con griglie, decisamente affollate in estate. Superato l’alpeggio delle Crote, alcuni tornanti ci conducono al Passo di Verva, confine fra i comuni di Grosio e Valdidentro, indicato da un cippo in ricordo dei soldati caduti nella Prima Guerra Mondiale.

A nord si apre la Val Verva, laterale della Val Viola Bormina, in fondo alla quale la vista è chiusa dalle cime del Foscagno. Fino a qui il percorso è da considerare ideale anche per i cicloescursionisti, sia in sella alla mountainbike che con bici gravel. Pochi metri oltre il passo, un cartello indica verso destra «Lago Nero - Cima Piazzi»: raggiungiamo il torrente che scende dalla vedretta di Verva e lo seguiamo tenendoci alla sua destra, piegando gradualmente a sudest. Lungo tracce di sentiero e pietraie saliamo ad un primo pianoro e da qui alla successiva conca, ai piedi dei tremila metri del Sasso Maurigno dove si adagia il Lago Nero: il paesaggio è incantevole, sovrastato dalle cime Sinigaglia e Piazzi e da quel che resta della vedretta di Verva. Si rientra al Passo di Verva con lo stesso percorso, oppure per tracce meno marcate costeggiando il versante nord del Monte Maurignino per scendere all’omonimo lago e in direzione ovest ritrovare la carrozzabile nei pressi del passo. Da qui, lungo la sterrata dell’andata, rientriamo a Eita. 

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