Valpolicella

Entra in enoteca e ruba una bottiglia di Amarone da 250 euro. Alla fine la cantina la rispedisce al derubato

di Lorenza Costantino

La bassezza di un gesto, l'eleganza di un risarcimento spontaneo. La storia che avvicina Veneto e Toscana, Verona e Grosseto, gira intorno a una preziosa bottiglia di vino di origine scaligera: un Amarone del 2010, a marchio Rubinelli Vajol. 

L'esemplare di Destineè, gran riserva firmata dalla cantina valpolicellese, del valore di 250 euro, è "sparita" dal bar enoteca "Le Stiacciole" di Grosseto, appunto, in un attimo di distrazione del gestore.

 

I fatti

All'esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza, l'oste ha avuto conferma del suo sospetto: a trafugare il pregiato rosso era stata la mano lesta di un avventore "mai visto prima", ha poi denunciato ai carabinieri, "un tipo un po' avanti con l'età", "probabilmente avvezzo ad azioni simili, stando alla scioltezza con cui ha agito", ordinando prima un caffè e una schedina, per non dare nell'occhio. Poi, mentre il barista gli voltava le spalle un momento per riordinare le bottiglie sugli scaffali - zac - il ladro agguantava sul bancone il vino più costoso e guadagnava velocemente l'uscita.

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Oltre alla denuncia alle forze dell'ordine,  il titolare dell'enoteca si è lamentato dell'accaduto in un post su Instagram: "Non ci aspettavamo succedesse una cosa simile in una Grosseto che pensavamo di conoscere, ma che probabilmente è cambiata più in fretta di quanto credessimo".

Ma la notizia del furto è arrivata anche a Verona, alle orecchie del produttore di quel vino eccellente, Rubinelli Vajol di San Pietro in Cariano: colpito dall'accaduto, nell'ultima fornitura al bar enoteca di Grosseto ha fatto recapitare una bottiglia di Amarone in più.
"Dopo essere rimasti feriti dalla bassezza del furto, il gesto nobile di Rubinelli ci ha risollevato il morale", concludono all'enoteca.
 

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