«Dal 2020 le nuove
atomiche». Ma il dossier
rimane top secret

L’Aerobase di Ghedi: un assetto strategico strettamente sorvegliato
L’Aerobase di Ghedi: un assetto strategico strettamente sorvegliato
L’Aerobase di Ghedi: un assetto strategico strettamente sorvegliato
L’Aerobase di Ghedi: un assetto strategico strettamente sorvegliato

È da ritenere molto probabile, per non dire sicuro, che anche a Ghedi nel 2020, in forma anonima e discreta, saranno consegnate le bombe atomiche di nuovo tipo, le B61/12, in corso di sperimentazione negli Usa e quasi pronte, fra un paio d’anni, per la fabbricazione in serie.

Premessa: nulla di tutto questo è vero, o non è vero ufficialmente, perchè la presenza di bombe atomiche americane negli «shelter» di Ghedi (e di Aviano) non è mai stata confermata dai governi italiani. Top secret.

È PERÒ un dato acquisito, o un segreto «di Pulcinella», che l’Aerobase di Ghedi Torre sia una delle installazioni coinvolte nel programma Nato di «nuclear sharing», di condivisione degli arsenali nucleari tra le forze statunitensi e i principali alleati. Tutto lascia intendere (compreso il fatto che i Tornado sono appositamente configurati, oltre alla presenza di un battaglione di «supporto munizioni» dell’aviazione Usa, il 704th Monsu) che anche Ghedi ospiti attualmente una ventina di bombe di vecchio tipo B-61, che secondo il Dipartimento della difesa americano arriveranno alla fine della loro vita operativa (la «scadenza») nel 2020.

Per quella data, le notizie degli ultimi mesi dicono che nuove bombe nucleari più «moderne», le B61-12, andranno a sostituire tutte le B-61 vecchio modello presenti in Italia a Ghedi (20 unità) e ad Aviano (50), nonchè altre 110 in installazioni Nato in Germania, Belgio, Olanda, Turchia e Regno Unito.

Il programma era stato lanciato nel 2012 dalla Nnsa (l’Agenzia di sicurezza nucleare degli Usa) e dall’Aviazione americana come «Life extension», cioè un’estensione della vita operativa delle vecchie B61: «Finchè gli Stati Uniti disporranno di armi nucleari - si legge sul sito istituzionale della Nnsa a proposito del programma- dobbiamo assicurarci che siano sicure ed efficaci». Almeno questa consolazione. V.R.

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