Il movente del femminicidio racchiuso nelle chat del pc

Emergono nuovi dettagli il giorno dopo l’udienza-filtro che ha rinviato a giudizio Ertan Ersoy, il professore di origini anglo-turche accusato dell’omicidio della moglie Antonella Castelvedere, la docente 52enne di Bagnolo Mella uccisa con una coltellata al collo nel corso di un violento litigio a Colchester, in Inghilterra, il primo giugno scorso. Come riferito nell’edizione di ieri il 48enne si è dichiarato non colpevole davanti alla Chelmsford Crown Court rinunciando al ricorso al rito abbreviato. Il giudice Christopher Morgan ha fissato la prima udienza del processo il 9 gennaio del 2023. L’altro ieri il caso è stato esposto in aula dal procuratore Marc Brown che, senza entrare nel merito delle risultanze investigative nel fascicolo giudiziario, ha confermato il quadro probatorio che inchioderebbe alle sue responsabilità Ersoy. Dalla ricostruzione del delitto è stato confermato che la coltellata inferta alla gola sarebbe stata fatale alla vittima. In vista del processo saranno disposte delle controperizie sul sangue trovato sulle mani dell’indagato subito dopo il femminicidio e completata la relazione dell’esame autoptico. Quanto al movente, sarebbe racchiuso nei testi e nelle conversazioni isolate nello smartphone e nel pc dell’insegnante anglo-turco, che avrebbe manifestato la sua ossessiva gelosia professionale verso la moglie docente in carriera. E l’altra sera l'Università del Suffolk, dove Antonella Castelvedere rivestiva l'incarico di Senior Lecturer in Letteratura inglese e Course Leader del Master in Scrittura creativa e critica, ha diffuso una nota ufficiale. «La comunità dell’ateneo è profondamente rattristata dalla tragedia. Antonella aveva migliorato le esperienze degli studenti attraverso la sua leadership accademica, la progettazione innovativa del curriculum e le partnership professionali. I nostri pensieri, in questi momenti in cui in tribunale viene evocato il delitto, sono per la sua famiglia colpita negli affetti più cari».•. C.Reb.