LENO

Paese sotto shock per Rebecca Tutti stretti attorno ai genitori

di Milena Moneta
Numerose persone in via Bravo hanno espresso il loro cordoglio La famiglia ha ringraziato i medici L'addio domani nella parrochiale
La piccola Rebecca
La piccola Rebecca
La piccola Rebecca
La piccola Rebecca

Il giorno che nessun genitore vorrebbe incontrare nel calendario della sua vita è purtroppo toccato ad Alessandra Messena e Simone Conizzoli, che hanno visto spegnersi inaspettatamente la loro bella bambina, Rebecca, di soli due anni, compiuti lo scorso 17 dicembre. Un infido meningococco, probabilmente, preso chissà come, ha avuto la meglio sulle sue giovani forze, sul suo diritto a vivere una vita appena cominciata: se l'è portata via in soli cinque giorni, ma già dopo poche ore il suo cervello era stato leso irimediabilemnte.
SABATO NOTTE era stata ricoverata d'urgenza nella Rianimazione pediatrica dell'ospedale Civile dove mercoledì pomeriggio le hanno staccato le macchine, straziando il cuore dei genitori che le erano rimasti sempre accanto, tenuti in piedi da una speranza purtroppo non autorizzata dalle condizioni della loro piccola. Ora è stesa nella bara bianca, circondata da fiori, solo le labbra un po' violacee dicono che non sta dormendo, nella casa funeraria di via Bravo a Leno e non riaprirà più i suoi occhi azzurri. Lì oggi alle 17.30 si terrà la veglia funebre, da lì domani alle 9.30 partirà il corteo verso la parrocchia dove si celebreranno i funerali. Poi la breve storia di Rebecca sarà chiusa per sempre.
Resteranno sì i suoi giochi da donnina - le bambole, la cucina, il carrello della spesa - da riporre, i suoi accessori con il nome ricamato a mano che avrebbero dovuto accompagnarla nel suo prossimo ingresso all'asilo, il ricordo della felicità che ha saputo spargere tra i suoi cari. Rebecca sapeva farsi voler bene, calma, obbediente, simpatica: rimetteva sempre a posto tutto dopo aver giocato, estasiava parenti e amici con le sue prime parole. Soltanto una settimana fa tutto andava per il verso giusto e nessuno immaginava la svolta tragica che senza spiegazione né possibilità di difesa avrebbe preso la sua vita.
Venerdì scorso la bambina ha giocato e saltato tutto il giorno a casa dei nonni, con i quali aveva un feeling particolare: sabato mattina la febbre, che non aveva allarmato nessuno dato l'influenza che aveva colpito anche i genitori, ma verso sera le cose sono repentinamente precipitate. Il nefasto batterio si è rivelato con puntini rossi sulle mani, vomito, occhi rovesciati e le cure mediche, veloci e sollecite, non hanno potuto debellarlo.
Eppure in tanto dolore ci sono parole di riconoscenza che lo zio Mattia Messena esprime per tutti: «Vogliamo ringraziare i medici della Rianimazione pediatrica per l'umanità, la delicatezza, la discrezione, il sostegno e la partecipazione commossa che ci hanno dimostrato in questi giorni». Intorno a loro si è stretto tutto il paese, che ha voluto salutare la bambina e condividere una lacrima con gli sfortunati e tristi genitori.
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