«Il Pd oggi non fa politica, fa moralismo. Il loro candidato ideale è Giuseppe Conte». Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, intervenendo al Festival de Linkiesta al Teatro Parenti di Milano. «Faccio l’esempio dell’immigrazione - ha continuato Calenda-. Il Pd dice che bisogna accogliere le persone che sono in difficoltà, ma questa frase non vuol dire assolutamente nulla, perché è una frase di natura universalistica che non ha alcuna declinazione nella realtà. Lo stesso dicono per la pace, una parola che se non è declinata nella realtà risulta ipocrita, ma se non la dicono, parte del loro elettorato se ne va». Calenda usa anche l’ironia: «Il segretario ideale per il PD è Giuseppe Conte: che prendessero Conte, che si veste in perfetto stile comunista, e ha quella inflessibilità morale che però non poi porta a fare niente». Il leader di Azione è un fiume in piena: «A me conviene che prevalga Ellly Schelin così il Pd prende il 2%- ha detto ancora Calenda - nel Pd c’è un sacco di brava gente, ma oggi nel partito ci sono due anime: una massimalista e qualunquista e una che si è travestita da “terza via“, ma queste due anime non stanno più insieme». Calenda apre invece le porte a +Europa. «Sarebbe importante averli dentro - ha sottolienato - Non sono solo i benvenuti, le porte a loro sono spalancate. Non posso credere che qui in Regione Lombardia appoggiano Majorino, Agnoletto e i 5 Stelle. Majorino non rappresenta la loro parte politica; stanno facendo i dipendenti di sinistra e non capisco il perché».