Civile in prima linea
dal «Pap test»
alla prova dell’Hpv

di Lisa Cesco
L’unità mobile dell’Ats di Brescia utilizzata per gli screening di prevenzione dal 2017 passerà in uso all’Asst degli Spedali Civili
L’unità mobile dell’Ats di Brescia utilizzata per gli screening di prevenzione dal 2017 passerà in uso all’Asst degli Spedali Civili
L’unità mobile dell’Ats di Brescia utilizzata per gli screening di prevenzione dal 2017 passerà in uso all’Asst degli Spedali Civili
L’unità mobile dell’Ats di Brescia utilizzata per gli screening di prevenzione dal 2017 passerà in uso all’Asst degli Spedali Civili

Il Pap test va in panchina, scende in campo il test Hpv contro i tumori del collo dell’utero. Lo prevede la Regione Lombardia nel piano regionale di prevenzione 2015/2018, che ha fra gli obiettivi la messa a sistema dello screening con Hpv test. Gli Spedali Civili di Brescia sono stati selezionati insieme ad altre quattro realtà ospedaliere lombarde per effettuare questo tipo di esame, grazie alla presenza congiunta del laboratorio di Virologia e di quello di Analisi microbiologiche.

«Questo significherà che probabilmente dovremo essere operativi su un territorio più ampio, che potrebbe comprendere anche realtà limitrofe come Mantova o Bergamo, che non hanno un riferimento selezionato per questo esame», dice il direttore generale del Civile, Ezio Belleri. La tempistica di implementazione del nuovo screening in Lombardia non è ancora stata definita, ma la strada è tracciata. Mentre il Pap test è un esame citologico che indaga le alterazioni già in atto nelle cellule della cervice dell’utero, con l’Hpv test «si va a cercare la presenza del Dna del papillomavirus responsabile del 95 per cento di neoplasie del collo dell’utero – spiega Fabrizio Speziani, direttore sanitario di Ats Brescia -. Si tratta di un test più sensibile, che ha anche il vantaggio di accorciare i tempi di refertazione: 15-20 giorni per il Pap test, 2 o 3 giorni per l’Hpv test». L’Hpv test, che si esegue con le medesime modalità del Pap test, diventerà il test di primo livello per le donne sopra i 35 anni di età, mentre per le più giovani, dai 25 ai 35 anni, il Pap test rimarrà la prima scelta. In caso di positività all’Hpv test rientrerà in gioco il Pap test, indicato come esame di approfondimento.

«Il passaggio alla nuova modalità di screening sarà graduale – dice Speziani -. Lo stesso Hpv test è destinato ad essere un “esame-ponte”, perché in futuro non dovrebbe più essere necessario su larga scala, considerando che le dodicenni di oggi, donne di domani, vengono vaccinate contro il virus Hpv». Nel 2015 hanno aderito all’invito al Pap test di screening 50 mila donne bresciane (il 53 per cento, cui vanno aggiunte quelle che lo eseguono dal proprio ginecologo, pari a un ulteriore 20 per cento), per 1500 l’esame è risultato positivo, 10 i carcinomi individuati ogni anno. Altra novità, con l’inizio del 2017 l’esecuzione dello screening per il tumore del collo dell’utero non sarà più di competenza degli ambulatori dell’Ats, ma passerà alle Asst come il Civile. Anche l’unità mobile donata dalle fondazioni Berlucchi, Asm, Golgi e Lonati, che tanta parte ha avuto nel raggiungere le donne residenti nelle aree più lontane della provincia, continuerà il proprio impegno: da gennaio 2017 Ats Brescia concederà al Civile il mezzo in comodato d’uso gratuito, per garantire continuità al percorso avviato, con l’impegno ad effettuare 60 sedute all’anno e a gestire il mezzo anche per le Asst di Franciacorta e Garda.

«QUESTA È una risorsa importante: campagne vaccinali, analisi epidemiologiche sul- l’inquinamento da Pcb, esercitazioni di Protezione civile nelle aziende», sottolinea il direttore generale di Ats Brescia, Carmelo Scarcella, ricordando che nel 2015 sul- l’ambulatorio mobile sono stati effettuati 2007 Pap test di screening, 929 consulenze sanitarie, 1235 consulenze per stili di vita salutari. «L’unità mobile, oltre che nello screening, verrà impiegata anche per un progetto dedicato ai richiedenti asilo», annuncia Belleri. Il Civile insieme ad altre realtà ha vinto un bando del Ministero del- l’Interno per l’accoglienza dei richiedenti asilo: a Brescia arriveranno 369 mila euro che serviranno a potenziare il servizio di verifica delle condizioni dei migranti.

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